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Presentata la relazione agraria e forestale: la sfida del mercato globale

La situazione del mercato è difficile, ma l'andamento delle raccolte 2009 e il positivo rapporto con la natura sono segnali che lasciano ben sperare l'agricoltura altoatesina: è la sintesi che emerge dalla relazione agraria e forestale presentata oggi (2 luglio) a Bolzano dal presidente della Provincia Luis Durnwalder e dall'assessore Hans Berger. La sfida futura richiede di saper affrontare il mercato mondiale.

Il presidente Durnwalder e l'assessore Berger presentano lo stato di salute di agricoltura e foreste in Alto Adige (Foto USP/Pertl)

Se molti settori hanno segnato una perdita di posti di lavoro, quello agricolo ha tenuto bene; i contadini locali hanno saputo adattarsi alle nuove esigenze della produzione diversificata e di alta qualità: questa la sintesi che emerge dalla Relazione agraria e forestale 2009 illustrata a Palazzo Widmann. Nelle mele si è registrata una produzione record: il raccolto in Alto Adige ha superato il milione di tonnellate, pari al 10% dell'intera produzione europea, "ma questo non significa che ci siano stati guadagni record - ha sottolineato Berger - perchè la situazione del mercato ha costretto a un parziale vendita sottocosto". Se nel 2008 si raggiungevano i 38 cent/kg, nel 2009 in parte si è venduto a 30 cent. La superficie coltivata è cresciuta di 70 ettari e le piantagioni salgono di quota causa il cambiamento climatico.

"Uno sviluppo ragionevole e nella giusta direzione" ha definito l'assessore Berger la riduzione a 25 delle cooperative frutticole (erano 41 cinque anni fa) e di quelle vinicole (da 18 a 13). Nel 2009 per la prima volta in Alto Adige sono state coltivate più uve bianche che rosse, è stato prodotto complessivamente vino per 360mila ettolitri a testimonianza di una filosofia che mira alla qualità più che alla quantità, scelta premiata dai numerosi riconoscimenti internazionali.

Nel settore zootecnico e caseario si consolida uno sviluppo della produzione di latte estensiva e non intensiva: gli allevatori sono 5.700 (in calo) ma la quantità prodotta è rimasta invariata con 70mila kg pro allevatore. "I nostri contadini - ha commentato Berger - riescono a spuntare un prezzo di 46,2 cent/litro, 15-16 cent in più della media europea." Da registrare il forte incremento del biologico, con un +31% nella produzione di yogurth bio. Il numero dei bovini in Alto Adige resta costante (circa 144mila capi), crescono i cavalli (oltre 7.500). 

Da segnalare lo sviluppo dell'agriturismo, che conta oggi oltre 2.400 aziende registrate: "Una crescita non dovuto ai contributi provinciali, ma alla capacità del contadino di innovare e di diversificare le forme di reddito in montagna", ha precisato Berger. Buone notizie infine dalle scuole professionali agrarie: prosegue l'aumento delle iscrizioni (dai 540 studenti del 2001 ai 780 del 2009) "e si è confermata giusta la scelta di introdurre il quarto anno facoltativo", ha sottolineato Berger. Nel futuro immediato, l'agricoltura locale dovrà fare i conti con un mercato che diventa mondiale anche in Alto Adige e con il rapporto con il transgenico: "Siamo contrari e confidiamo che il 13 luglio Bruxelles deleghi ufficialmente alle Regioni la libertà di scelta sulla coesistenza tra le due colture", ha ribadito Berger.

Il presidente Durnwalder ha fatto il punto della situazione sul patrimonio forestale altoatesino. "L'80% dei nostri boschi è sano - ha spiegato - e la certificazione del legname prodotto in Alto Adige dovrà diventare un vantaggio concreto per i produttori. Quasi la metà del territorio della Provincia (oltre 320mila ettari) è boschivo, e ciò caratterizza il nostro paesaggio rendendolo unico grazie al suo insostituibile ruolo di salvaguardia". In trent'anni la superficie boschiva è aumentata di 18 ettari e innalzata fino ai 2mila metri di quota. Per il futuro Durnwalder ha ricordato l'esigenza di osservare le regole nel bosco ("dove non si può fare tutto") e di coinvolgere i contadini nella gestione delle aree con soluzioni conmpatibili alle varie necessità. Una grossa sfida è quella della crescente richiesta di biomassa locale: "Abbiamo 66 impianti di teleriscaldamento in Alto Adige - ha ricordato Durnwalder - ma solo un terzo del legno necessario arriva dai boschi locali, il resto è importato." Bisogna rispondere a questo fabbisogno utilizzando di più il legno per scopi energetici.

La Relazione 2009 è disponibile, in forma cartacea e CD, nelle Ripartizioni provinciali interessate: Agricoltura, Foreste, Sperimentazione agraria e forestale, Formazione professionale agricola.

 

 

 

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Hans Berger sulle sfide future

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Il Presidente Durnwalder sulla tutela dei boschi

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