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Nuove direttive sugli appalti frazionati: restano i limiti di soglia

“Saranno ammessi in futuro gli appalti frazionati secondo le lavorazioni“: è quanto hanno confermato il presidente della Provincia Luis Durnwalder e l’assessore ai lavori pubblici Florian Mussner illustrando oggi (2 marzo) a Bolzano le relative modifiche alle norme provinciali approvate ieri con delibera della Giunta. Grazie a queste nuove direttive viene chiarito un passaggio fondamentale e le stazioni appaltanti hanno ora disponibili gli strumenti normativi per effettuare la gara delle opere pubbliche in progetto.

La questione riguarda i cosiddetti “lavori sequenziali”, che secondo la normativa ammessa dalla Corte costituzionale possono essere suddivisi in più contratti d’appalto. L’eventuale frazionamento dell’oggetto del contratto impone comunque che in relazione a ciascun contratto l’Amministrazione rispetti sempre le regole di scelta del contraente poste a tutela della concorrenza. Pertanto la Giunta provinciale nella seduta di ieri ha emanato le direttive in materia di frazionamento di opere pubbliche, essendo dell’avviso che per la realizzazione di singole opere si possono concludere più appalti. Presupposto tecnico-organizzativo e finanziario è che il frazionamento sia ragionevole, economico e funzionale e che garantisca una buona e spedita riuscita dell’opera.

Condizione prioritaria tuttavia è che venga rispettato il principio comunitario che impone di sommare l’importo dei singoli lotti di un’opera unitaria per determinare il valore dell’opera e individuare le disposizioni da applicare per la scelta del contraente: dunque rispetto delle procedure per la pubblicazione dell’appalto complessivo e successivamente lavori frazionati con gare dedicate.

Come ha riepilogato a Palazzo Widmann  il presidente Durnwalder, lavori pubblici fino a una soglia di 40mila euro possono essere assegnati direttamente, mentre per un importo di gara non superiore a 500mila euro possono essere invitate cinque imprese (prima erano 10). Tutti i lavori con una spesa superiore ai 500mila euro vanno banditi a livello nazionale, “ma la Giunta intende verificare i margini giuridici esistenti per innalzare eventualmente questa soglia di negoziazione a un milione di euro”, ha aggiunta il Presidente. Infine per le gare di opere pubbliche che superano i 4,854 milioni di euro è necessario un bando europeo.

Dopo il via libera di ieri alle direttive chiarificatrici, ha aggiunto l’assessore Mussner, “l’Ufficio competente è stato già incaricato di riprende subito la procedura degli appalti di opere pubbliche per rilanciare il mercato e i posti di lavoro. La Provincia ora cercherà, quando possibile, di bandire appalti frazionati per lavorazioni.” Attraverso particolari prescrizioni, come ad esempio quelle relative alla tipologia dei materiali, aumenta anche la possibilità di accesso all’appalto delle imprese locali. Le nuove direttive, ha concluso Mussner, “sono battistrada per una nuova legge provinciale del settore che la Giunta provinciale intende elaborare nei prossimi mesi.”

 

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