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Durnwalder e la Relazione al bilancio 2010: apprendimento continuo e crisi come opportunità

Il concetto di long life learning, di apprendimento continuo, deve valere per tutti, anche per i politici: è quanto ha sottolineato oggi (11 dicembre) il presidente della Provincia Luis Durnwalder nella sua Relazione al bilancio provinciale 2010, letta nell’aula del Consiglio. I politici, ha detto Durnwalder, devono imparare a rapportarsi con la situazione mutata a seguito della crisi “e poter in tal modo fare della crisi un’opportunità.”

Il presidente Durnwalder legge la Relazione al bilancio provinciale 2010 (Foto USP/Pertl)

Le malelingue affermano che l’unica categoria che si chiude dinanzi all’esigenza della formazione continua, e forse persino dell’apprendimento come tale, sia quella dei politici, ha esordito Durnwalder nella sua Relazione davanti al Consiglio provinciale. “Abbiamo ora più che mai la possibilità di dimostrare che questo giudizio è un pregiudizio e di non appartenere alla categoria che si chiude nei confronti della formazione continua, o meglio: lo dobbiamo dimostrare, poiché andare avanti come in passato è ormai assolutamente illusorio.” Durnwalder ha ricordato che oggi per la prima volta presenta al Consiglio un bilancio di previsione che si è ridotto a seguito della crisi internazionale e delle conseguenti minori entrate tributarie. “Ma il bilancio è molto più contenuto anche perché lo abbiamo redatto con estrema cautela.” Durnwalder ha ripercorso la soluzione, raggiunta a fine novembre dopo lunghe trattative con Roma, sul finanziamento futuro dell’autonomia e delle competenze, “una soluzione che ci permette di disporre in futuro di bilanci che si aggirano sulla stessa dotazione di quello di quest‘anno.” Ma che soprattutto, ha specificato il Presidente, comporta un potenziamento dell’autonomia, ad esempio nei settori del mercato del lavoro, del finanziamento dell’Università o del Conservatorio.

“Non abbiamo quindi sicuramente alcuna ragione di farci prendere dal panico, ma ancora meno motivo di nascondere la testa della sabbia”, ha chiosato Durnwalder, secondo cui “ogni crisi è anche un’opportunità. L’opportunità di fare le cose in modo diverso, l’opportunità di cambiare, di smetterla di riproporre sempre lo stesso copione, l’opportunità di rinnovarsi, l’opportunità di sacrificare le vacche sacre venerate finora.” A chi pensa che parlare della crisi come opportunità possa suonare offensivo per coloro che ne sono stati colpiti più duramente, il Governatore replica che “tutti i destini drammatici in seguito alla perdita del lavoro, all’assenza di reddito, a una vita che da un giorno all’altro ha perso i suoi punti di riferimento, non ci lasciano indifferenti e nemmeno inattivi.” Il Presidente ha ricordato che la Giunta fin da subito ha adottato misure a sostegno di chi perde il lavoro a causa della crisi: “Interventi sociali straordinari, aumento del sussidio di disoccupazione, misure di riqualificazione e di formazione permanente, retribuzione della frequenza di corsi, una politica attiva del mercato del lavoro, la ridefinizione del calcolo reddituale, ad esempio, nel caso di borse di studio, la proroga dei mutui edilizi, ma anche l’incentivazione di piccole e medie aziende con il supporto ad investimenti nel settore pubblico come in quello privato, o l’aiuto nel reperimento di crediti mediante il sostegno alle cooperative di garanzia.”

Durnwalder si è soffermato poi sul cosiddetto “sistema Alto Adige”, che molti fautori dei referendum intendevano far cadere. “Non sono una persona che a causa di una crisi, una crisi economica per di più, pensi a mettere in discussione il sistema politico. E sono ancor meno uno di quelli che sarebbero contenti della prospettiva di far vacillare alcune delle colonne portanti di questo sistema.” Il Presidente ha ribadito di non essere contrario ai referendum e alla democrazia diretta: “Non sono uno che vuole escludere i cittadini dalle decisioni politiche, sono però contrario a interpellare i cittadini su ogni questione di dettaglio.” Questo perché un simile sistema non sarebbe efficiente, “tendendo più a cementare lo status quo che ad introdurre cambiamenti.” In secondo luogo, ha aggiunto Durnwalder, è proprio l’attuale sistema politico, con i vari gruppi linguistici e le minoranze che convivono, “ad essere un sistema attentamente calibrato e ponderato. Un sistema dotato di numerosi meccanismi di tutela, di pesi e contrappesi.  Il predominio incondizionato della maggioranza non rappresenta un modello praticabile perché si trasformerebbe in una dittatura della maggioranza, con tutte le conseguenze che ne scaturirebbero per le minoranze.”

Entrando nel dettaglio del bilancio 2010, Durnwalder ha sottolineato le priorità della Giunta: nell’istruzione, nel settore sanitario e nel sociale, nella ricerca e nello sviluppo, nella riduzione della burocrazia. Si continuerà sulla strada della politica energetica innovativa, dell’incentivazione del risparmio energetico (anche con l’aiuto del bonus cubatura), della CasaClima e dello sfruttamento di fonti di energia rinnovabili. E a chi guarda con attenzione al capitolo dell’economia, Durnwalder ha ricordato che “non dovrebbe solo considerare il lato delle uscite, cioè dei contributi, che vengono effettivamente ridotti, bensì anche il lato delle entrate: un carico fiscale più contenuto per le imprese significa infatti anche meno entrate fiscali per la Provincia.” La ridistribuzione delle risorse che nei comparti produttivi avviene per ragioni politico-economiche, riferita al cittadino segue invece ragioni politico-sociali, “assicurando un certo livello di benessere e le pari opportunità. Non deve però contemporaneamente indurci a sostenere quegli aspetti che non ci consentono di progredire socialmente: la pigrizia, l’assenza di idee, lo spirito gregario, la mediocrità”, ha precisato Durnwalder.

Nella Relazione, lunga 25 pagine, Durnwalder ha aperto anche una parentesi dedicata al fare politica in generale. “Di tanto in tanto – ha scandito – un po’ più di ponderatezza farebbe bene alla nostra categoria. Un maggiore approfondimento, un po’ più di accuratezza, un po’ più di senso di responsabilità, un po’ più di lungimiranza, un po’ più di coerenza e di contenuti, un po’ più di sostanza e un po’ meno apparenza, un po’ meno simbolismo e un po’ meno calcolo politico, un po’ meno ansia di profilarsi.” Ribadita l’importanza dello sviluppo dell’Euregio con Trentino e Tirolo, Durnwalder si è avviato a concludere affrontando il tema dell’autodeterminazione:  “Non esiste alcun segno visibile di crisi, alcuna forma di oppressione da parte dell’Italia, e tantomeno una violazione del Trattato di Parigi, la nostra Magna Carta, tale da rendere questa invocazione non solo legittima, ma persino necessaria.” Chi oggi quindi invoca l’autodeterminazione, secondo il Presidente della Provincia “punta un fiammifero verso l’accordo Degasperi-Gruber lasciando una totale incertezza su cosa nascerebbe dalle ceneri.”

In conclusione, secondo il Presidente, nel 2010 la politica ha la possibilità di dimostrare di essere capace di tenere sotto controllo situazioni difficili, di saper operare i tagli necessari e opportuni, “anche se poi il barometro politico forse tenderà verso il basso. Ma sfruttiamo la chance di mostrare alla gente là fuori che i politici non sono una casta sclerotizzata, bensì persone per le quali – come tutte le altre – vale l’impegno dell’apprendimento continuo, del long life learning, che devono adeguarsi costantemente a nuove situazioni. E che riescono a farlo”, ha concluso Durnwalder.

In allegato: testo integrale della Relazione e presentazione grafica elaborata dalla Ripartizione Finanze

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Durnwalder e la Relazione al bilancio 2010: apprendimento continuo e crisi come opportunità

Il Presidente Durnwalder sulle priorità del bilancio 2010

Il Presidente Durnwalder sulla dotazione del bilancio 2010


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