Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Bilancio positivo per “Mummie. Sogno di vita eterna”

La mostra del Museo Archeologico dell’Alto Adige/Bolzano realizzata in cooperazione con i Musei Reiss-Engelhorn/Mannheim è stata visitata da 188.500 persone.

188.500 visitatori in sette mesi e mezzo di apertura, una media giornaliera di 906 accessi: la più importante esposizione al mondo dedicata al fenomeno della mummificazione si è chiusa domenica 25 ottobre. La  mostra del Museo Archeologico dell’Alto Adige è piaciuta anche agli altoatesini, che sono accorsi soprattutto nelle ultime settimane ed hanno premiato le iniziative di contorno. Ora le oltre 60 mummie esposte torneranno in Germania e dal 2010 gireranno per tre anni gli Stati Uniti. “Il museo è riuscito a trattare un tema così delicato con sobrietà e rispetto”, ha commentato l’assessora alla cultura Kasslatter Mur.

Per la mostra temporanea Mummie. Sogno di vita eterna, allestita dal Museo Archeologico dell’Alto Adige a Bolzano, il successo non era affatto scontato. Argomenti come morte, riti funebri ed aldilà sono assai sensibili ed è indispensabile presentarli al pubblico con il doveroso equilibrio.

Tanto più se ad essere esposti sono più di 60 mummie umane e animali ed un totale di 150 reperti su una superficie di 1.200 m2, che hanno fatto di “Mummie. Sogno di vita eterna” la più completa esposizione al mondo sulla storia e la cultura della mummificazione, un affascinante viaggio in questo fenomeno diffuso in tutte le epoche, dall’antico Egitto ai giorni nostri.

Partita il 9 marzo 2009 la mostra ha chiuso i battenti domenica 25 ottobre ed i numeri hanno dato ragione al lavoro del museo e dei curatori: i visitatori della mostra sono stati 188.500, con una media giornaliera di 906 persone provenienti da tutto il mondo, in particolare da altre regioni italiane e dai paesi di lingua tedesca.

Anche la popolazione locale ha apprezzato l’esposizione: gli altoatesini che l’hanno visitata sono stati 21.000, e ben 4.000 hanno sfruttato i “last-minute tour” delle ultime settimane. Le molteplici iniziative di contorno, come le visite guidate tematiche, i dibattiti ed i percorsi pedagogici, hanno attirato circa 500 persone.

Le reazioni dei visitatori di fronte ad un tema delicato come quello della morte sono state quasi esclusivamente positive. La maggior parte di loro ha valutato l’incontro con culture del passato, ambienti e consuetudini diversi dai nostri stimolante ed istruttivo. In quasi nessuno la vista di corpi morti, le mummie, ha suscitato sentimenti spiacevoli. Al contrario, l’esibizione della morte è stata considerata un’occasione per riflettere sulla vita. I bambini in particolare hanno recepito la mostra assai favorevolmente, stabilendo con essa un’ottima empatia.

La presenza delle mummie a Bolzano ha consentito di eseguire su di esse una lunga serie di indagini scientifiche con la tomografia computerizzata ed in alcuni casi  presso l’Ospedale regionale. Le analisi sono state condotte da medici del nosocomio bolzanino in sinergia con ricercatori dell’Istituto per le mummie e l’Iceman dell’Eurac ed altri specialisti italiani e stranieri. Tali ricerche hanno permesso di saperne di più su nove mummie, alcune delle quali finora altrimenti anonime. L’ultima mummia ad essere sottoposta ad esame, il 27 ottobre, è stata quella del sacerdote egiziano Nes-Pa-Kai-Schuti (650 a.C.), per .

Il bilancio positivo della mostra è stato accolto con soddisfazione. Il presidente dei Musei provinciali altoatesini, Bruno Hosp, sottolinea che “Il buon successo di pubblico è tanto più significativo in quanto la mostra è piaciuta agli altoatesini ed ha fornito un contributo anche a livello locale alla riflessione su temi etici di rilievo: motivo in più per proseguire con la ricerca sull’Uomo venuto dal ghiaccio”.

E alla direttrice del museo Angelika Fleckinger arrivano i complimenti dell’assessore provinciale alla cultura Sabina Kasslatter Mur, perché “Grazie ad un allestimento sobrio e ad un attento lavoro didattico, il Museo Archeologico è riuscito a presentare il delicato tema delle mummie senza gridare, ma con il dovuto rispetto. L’esposizione inoltre ha permesso di allargare la nostra conoscenza degli aspetti sociali e religiosi di culture del passato”.

la mostra tornerà ora per alcuni mesi a Kassel, in Germania, per poi girare, dalla primavera del 2010, per tre anni gli Stati Uniti d’America. Per lo smontaggio della mostra il museo rimarrà chiuso fino al 9 novembre 2009 incluso.

Il progetto della mostra è stato sostenuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Bolzano.

FG


Torna su

Foto 2015

Altre foto


Torna su