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Dopo terremoto: la Protezione civile lascia l'Abruzzo

Dopo quasi sei mesi di permanenza in Abruzzo, la colonna della protezione civile altoatesina ha avviato le operazioni di rientro. Da inizio ottobre il Campo di Sant'Elìa é stato smontato secondo programma. Dei quasi 500 assistiti domenica scorsa erano rimasti nella tendopoli circa un centinaio.

In aprile, dopo la richiesta del capo della Protezione civile nazionale Guido Bertolaso, il presidente Durnwalder aveva predisposto l'intervento della colonna di tecnici e volontari provinciali per assistere gli sfollati a Sant'Elia, una fraizone de L'Aquila. Volontari dei Vigili del fuoco, della Croce Bianca, del Soccorso alpino dell'AVS e del CAI, della Croce Rossa nonché gli psicologi per l'emergenza e gli assistenti hanno gestito la tendopoli, sotto la direzione della Protezione civile provinciale, fino a pochi giorni fa.

"In questi mesi i compiti sono stati suddivisi tra le diverse organizzazioni, che hanno lavorato in modo egregio", sottolinea Durnwalder. I vigili del fuoco volontari con il supporto dei soccorritori alpini hanno costruito e tenuto in funzione l'intera tecnica del campo: dall'impianto di acqua potabile, al sistema di deflusso delle acque nere, dalla fornitura di corrente elettrica fino alla costruzione di una cappella per il campo. La Croce Bianca ha garantito l'approvvigionamento dei senzatetto e delle forze d'intervento. La Croce Rossa si è occupata dell'assistenza medico-sanitaria, gli psicologi per l'emergenza e gli assistenti spirituali hanno sostenuto gli sfollati nel superare i traumi. Già in estate  la protezione civile statale ha disposto di consegnare i campi ad ottobre al Comune. Gran parte della popolazione ora è sistemata in un prefabbricato antisismico o in un alloggiamento provvisorio. "L'inverno in Abruzzo solitamente si presente molto rigido e una permanenza nelle tende non é più  sostenibile", sottolinea il direttore della Protezione civile provinciale Hanspeter Staffler, che con la sua squadra ha elaborato un piano di sgombero del campo.

Il campo gestito dall'Alto Adige nel corso degli ultimi mesi è stato spesso presentato come campo-modello ed è stato visitato dai massimi rappresentanti del Governo. Ultima visita quella del presidente del Parlamento israeliano Rivlin Reuven con l'ambasciatore israeliano Gideon Meir. Come atto simbolico domenica scorsa sono state montate le campane, recuperate mesi fa dalle macerie della vecchia chiesa e montate al campo, nella nuova chiesa provvisoria della frazione di Sant'Elia. Conclusa questa esperienza molto importante per la protezione civile, il direttore Staffler con la sua squadra sta organizzando un incontro per ringraziare tutti i volontari e professionisti della protezione civile che hanno dato il loro meglio per aiutare la popolazione abruzzese così gravemente colpita dal terremoto del 6 aprile scorso.

pf


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