Giornata dell’Autonomia 2014

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Theiner "Efficace la rete dell’assistenza economica e sociale in Alto Adige"

La rete di assistenza economica e sociale creata negli ultimi decenni in Alto Adige ha dato una buona prova in questi primi sei mesi dell’anno caratterizzati dalla crisi economica internazionale. Grazie ad una quindicina di misure di sostegno economico e sociale l’Alto Adige è stato in grado di arginare le conseguenza più pesanti della crisi economica anche se nei primi mesi dell’anno si è registrata una crescita del 30% del numero dei beneficiari e del 44% della spesa per il reddito minimo, la locazione e le spese accessorie.

Nel corso della conferenza stampa di questa mattina l’assessore provinciale alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner ha fornito una serie di dati e di informazioni particolarmente interessanti per definire lo “stato dell’arte” degli interventi erogati dalla Provincia Autonoma nel campo dell’assistenza economica e sociale. “La rete creata dall’Ente pubblico a partire dagli anni Settanta” ha sottolineato l’assessore Theiner “si è rivelata particolarmente efficace per mitigare nei limiti del possibile gli effetti più gravi della crisi economica internazionale.  A livello nazionale non esiste alcun sistema d’assistenza economica sociale paragonabile al nostro, ma soltanto limitati provvedimenti locali, legati alle rispettive risorse economiche disponibili volta per volta”.

L’assistenza economica sociale è “l’ultimo gradino” del sistema d’assistenza sociale: le prestazioni vengono concesse solo in quei casi in cui gli stati di necessità non possono essere risolti dagli stessi richiedenti o con il sostegno della propria famiglia e grazie all’ utilizzo di prestazioni offerte dallo Stato, dalla Regione e dalla Provincia. 

Il direttore dell’ Ufficio Anziani e distretti sociali, Luca Critelli, ha posto l’accento sul fatto che l’assistenza economica sociale deve provvedere affinché ogni individuo possa nuovamente far fronte al proprio sostentamento in maniera autosufficiente senza dipendere dal sistema d’assistenza pubblico.

L’assistenza economica sociale è generalmente concessa solo temporaneamente e con accompagnamento sociale, che vuole incoraggiare le capacità individuali, l’integrazione sociale e la riconquista dell’autonomia economica grazie al lavoro.

L’assistenza economica sociale comprende complessivamente 15 prestazioni. Le più importanti sono: il “Reddito minimo d’inserimento” per soddisfare i bisogni primari – nutrimento, vestiario ed igiene – delle persone che non riescono a provvedere autonomamente a se stessi ed alle proprie famiglie per problemi psichici, fisici o sociali.

Si tratta di un importo che viene concesso per elevare il reddito del richiedente ad un livello predeterminato; il “Contributo per spese d’affitto e costi accessori” affinché le persone in difficoltà possano pagare le spese d’affitto ed i costi accessori; le “Prestazioni specifiche” per soddisfare i bisogni che sorgono da particolari circostanze della vita e che non possono essere superate grazie ad altre prestazioni d’assistenza.

L’ammontare della prestazione dipende dal numero dei componenti del nucleo familiare e dalla loro situazione economica, valutando reddito e patrimonio sia del richiedente che del nucleo familiare.

Ad esempio una famiglia con padre che guadagna 900€ netti mensili, 1200€ di risparmi, madre casalinga e due figli minori, percepirà un’integrazione pari a 297€. Nel 2009 il reddito minimo d’inserimento per un nucleo familiare di 4 persone è stato infatti fissato a 1.197€ mensili. A ciò dobbiamo sommare il contributo riconosciuto alla famiglia dal distretto sociale per pagare l’affitto e le spese accessorie, pari ad esempio a 650€.

La domanda per l’assistenza economica sociale può essere richiesta da chiunque si trovi in una situazione di necessità economica. Le richieste devono essere presentate al distretto sociale, nel quale il richiedente risiede. I tempi d’evasione dei contributi sono ridotti. In caso di negazione di un contributo si può presentare ricorso presso la sezione ricorsi della ripartizione politiche sociali dell’amministrazione pubblica.

Nel 2008 4.619 famiglie, pari al 2,3% delle famiglie che vivono in Alto Adige, sono state sostenute con contributi per reddito minimo d’inserimento ed integrazioni per locazione. Negli ultimi 5 anni questa percentuale è aumentata di un 0,2% complessivo.

Nei primi mesi del 2009 si è registrato un considerevole aumento delle richieste per l’assistenza economica sociale, che confrontato con gli stessi mesi dello scorso anno vede un incremento del 30% circa. Il numero dei beneficiari per il reddito minimo e la locazione è infatti passato dai 3.233 del gennaio 2008 ai 4.204 del gennaio 2009.

La spesa nello stesso periodo e per le medesime voci è passata da 5,234 milioni di euro agli attuali 7,532. Nel 2008 i beneficiari delle erogazioni per il reddito minimo erano per il 50,2% disoccupati, il 25% occupati ma con un reddito minimo basso (precari, poco qualificati, part-time), il 9,4% casalinghe ed il 5,7% pensionati. Il 65,5% dei beneficiari erano di cittadinanza italiana o cittadini dell’Unione Europea mentre il 34,5% erano extracomunitari.

“Per l’evoluzione futura sarà decisivo” ha sottolineato Theiner “lo sviluppo economico dell’Alto Adige e come si ripercuoteranno i provvedimenti di sostegno ai disoccupati introdotti nel 2009”.

 

  

FG

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