Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Sentenza del Tribunale del lavoro di Bolzano sul contratto collettivo dei medici di famiglia

Nella vertenza riguardo alla competenza del contratto collettivo dei medici di famiglia il Tribunale del lavoro di Bolzano ha emesso oggi una sentenza in base alla quale la Provincia di Bolzano, in quanto datore di lavoro dei 268 medici di famiglia, deve attenersi al contratto collettivo nazionale della categoria e può stipulare un accordo integrativo con i medici di famiglia solamente riguardo agli aspetti consentiti dallo Stato.

Il sindacato nazionale dei medici FIMMG, che a livello provinciale rappresenta una minoranza dei medici di famiglia, aveva impugnato davanti al Tribunale del lavoro la competenza della Provincia in materia di contratto dei medici di famiglia. In base a quanto richiesto dalla FIMMG ed in contrasto con quanto avviene nella pratica doveva avere validità a livello provinciale solamente il contratto nazionale.

Il Tribunale ha dato oggi, in prima istanza, ragione al sindacato secondo il quale la Provincia Autonoma di Bolzano non ha la completa competenza per la stipula dei contratti collettivi per i medici di famiglia (medici ci medicina generale). Sulla base di una Legge provinciale del 1997 la Provincia ha già stipulato tre di questi contratti e li ha attuati e questo in accordo con la stragrande maggioranza dei medici di famiglia. Secondo il comunicato diramato questo pomeriggio dall’Assessorato provinciale alla sanità ed alle politiche sociali “La sentenza odierna rimescola le carte in questa materia a svantaggio dell’Autonomia e dei cittadini”.

La prova di forza sulle competenze in questa materia tra lo Stato e la Provincia pone in rilievo alcune differenze di trattamento previste a livello nazionale e provinciale. Mentre il contratto nazionale in alcuni settori prevede degli onorari molto inferiori per le prestazioni svolte dai medici di famiglia, esso fissa anche un tetto massimo di 1500 pazienti per ogni medico a fronte dei 2000 previsti a livello provinciale.

La nota dell’Assessorato provinciale alla sanità ed alle politiche sociali sottolinea che se il contratto nazionale dovesse diventare il punto di riferimento anche a livello provinciale, allora molti pazienti sarebbero costretti a cambiare il loro medico di famiglia. La Giunta provinciale si troverebbe quindi di fronte al problema di reperire un maggior numero di medici di medicina generale in possesso del patentino di bilinguismo.

La nota dell’Assessorato si conclude preannunciando che la Giunta provinciale, in una delle sue prossime sedute, prenderà in esame la possibilità di presentare appello avverso la sentenza odierna del Tribunale del lavoro.

FG


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