Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Mediazione interculturale, presentato uno studio

Il ruolo e l'importanza di una nuova figura professionale, quella del mediatore interculturale, all'interno di una società che, anche in Alto Adige, sta diventando sempre più multietnica. Questo il contenuto di un volume pubblicato dalla Formazione professionale italiana, tedesca e ladina, che a marzo daranno il via ad un nuovo corso per mediatori.

Il mediatore interculturale, inserito per la prima volta nell'ordinamento italiano dalla legge Turco-Napolitano del 1998, è ormai diventato un punto di riferimento importante per tutte le politiche di integrazione sociale nel campo dell'immigrazione. Anche l'Alto Adige, come dimostrano le recenti statistiche dell'Astat, sta diventando una terra multietnica: dai 9.500 stranieri del 1996 si è passati ai 33mila di fine 2007. I due terzi degli stranieri presenti nella nostra provincia sono extracomunitari, la cui incidenza sulla popolazione locale sfiora ormai il 7%: una cifra superiore a quella degli altoatesini di madrelingua ladina.

"In quest'ottica - ha sottolineato l'assessore Barbara Repetto - è sempre più importante il ruolo dei mediatori interculturali, figure professionali insostituibili nei settori della scuola, dell'educazione, del sociale e della sanità. Il loro compito è quello di favorire la convivenza pacifica e la coesione sociale, attutendo le interferenze dovute ai problemi linguistici e delle differenti culture di provenienza". Anche in Alto Adige i rapporti dell'Osservatorio provinciale sulle immigrazioni segnalano la presenza di resistenze dirette e indirette nei confronti degli stranieri, e il potenziamento della mediazione interculturale potrebbe favorire la ricerca di quel punto di equilibrio tra uguaglianza delle opportunità e uguaglianza dei doveri.

Per favorire la formazione di queste fondamentali figure professionali, i Centri di formazione professionale italiana e tedesca, organizzano anche quest'annno un corso che consente di ottenere la qualifica di "mediatore/trice interculturale". Il corso, che prenderà il via ai primi di marzo, è riservato a 18 cittadini, stranieri o italiani, con adeguate conoscenza delle lingue delle nuove minoranze. Sono previste 800 ore di lezione, 300 delle quali di tirocinio "sul campo". "L'invito a tutte le istituzioni - ha concluso la Repetto - a partire dalle scuole, è quello di affidarsi sempre di più a coloro che hanno ottenuto la qualifica professionale in Alto Adige". Il volume "Mediazione interculturale in ambito educativo e culturale", curato da Ingrid Facchinelli, oltre ad uno sguardo riassuntivo sulla situazione migratoria in provincia di Bolzano, raccoglie una parte del materiale teorico e pratico delle lezioni affrontate durante il corso.

mb

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