Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Proposta di Tommasini: un Monumento alla convivenza

"La mia proposta è di lanciare un concorso di idee per la creazione di un 'monumento alla convivenza' che venga realizzato da artisti dei tre gruppi linguistici e coinvolga la popolazione in modo partecipato": l'assessore provinciale alla Scuola e cultura italiana Christian Tommasini arricchisce il dibattito in corso sui monumenti in Alto Adige con un'iniziativa che vuole "valorizzare i nuovi simboli della convivenza, in una terra proiettata al futuro, e uscire dalle contrapposizioni del passato."

Le polemiche sui monumenti e sui simboli in questa terra, sottolinea Tommasini, "dimostrano che dobbiamo finalmente superare i contrapposti nazionalismi delle destre tedesche e italiane, che sono come due lati della stessa medaglia e si autoalimentano." L'Assessore provinciale alla Cultura e scuola italiana sottolinea che "è importante uscire dagli schemi del passato e fare un passo avanti individuando soluzioni condivise affinché i simboli non dividano ma uniscano. Per questo è importante creare nuovi simboli, simboli di una terra che guarda all´Europa e fa del plurilinguismo la propria forza e vocazione."

In concreto Christian Tommasini lancia una precisa proposta: "Un concorso di idee per la creazione di un Monumento alla convivenza che venga realizzato da artisti dei tre gruppi linguistici e con il coinvolgimento della popolazione." Il monumento dovrà essere collocato "in un punto di incontro delle culture cittadine." Inoltre dovrà rappresentare secondo Tommasini "il punto di arrivo di un percorso culturale partecipato che valorizzi i luoghi di incontro delle culture per individuare i nuovi simboli di una terra che vuole proiettarsi nel futuro." L'Assessore propone anche la creazione di un tavolo di lavoro "coordinato dal mio Assessorato, che coinvolga i Comuni interessati dai simboli contestati per individuare le soluzioni più adatte nel rispetto delle sensibilità di tutti."

Storia e cultura italiana oggi "non sono rappresentate da simboli fascisti - ricorda Tommasini - ma dal lavoro, dalle opere costruite, dalle strade, dalle case, dal lavoro sociale, dal commercio e da tutte le attività integrate nel territorio. Le radici profonde sono nelle Istituzioni culturali importanti come il Teatro Stabile che da 60 anni quasi rappresenta le diverse culture e la cultura per eccellenza." Come esempi di “nuovi simboli” della convivenza l'Assessore cita "le istituzioni culturali che uniscono, come l'Universitá e come sarà il futuro il Polo bibliotecario plurilingue."

Per quanto riguarda i vecchi simboli, i tempi sono ormai maturi "per storicizzare i monumenti - aggiunge Tommasini - come hanno fatto tutte le città europee con simboli che nella storia hanno separato le culture. Per questa ragione la proposta è di creare percorsi storici che spieghino il passato e rendano i vecchi simboli sorta di “musei” aperti. Alcune opere, come il Monumento alla Vittoria, devono rimanere, ma come monito di un passato che non vogliamo ritorni mai piú."

pf


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