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Convegno sull'agricoltura di montagna: grande potenziale per l'Alto Adige

Oltre 500 interessati hanno partecipato oggi (13 febbraio) a Bolzano al primo convegno internazionale sull'agricoltura di montagna per capire in quale direzione va il futuro del settore, specie dopo la prevista abolizione del contingentamento del latte. Il presidente della Provincia Luis Durnwalder e l'assessore Hans Berger hanno sottolineato il grande potenziale presente nell'agricoltura di montagna in Alto Adige.

Durnwalder al convegno sull'agricoltura di montagna (Foto USP/Pertl)

Nel suo intervento introduttivo in Fiera il presidente Durnwalder ha ricordato che è compito di tutti i protagonisti del settore trasformare le sfide future in altrettante opportunità. "Se ognuno fa la sua parte, l'agricoltura di montagna continuerà ad avere un futuro anche in condizioni mutate." L'ente pubblico, ha ribadito Durnwalder, saprà impegnarsi come deve "per garantire allo spazio rurale le stesse opportunità offerte alle aree urbane, dotando però la montagna delle necessarie infrastrutture, dalle scuole ai collegamenti, fino alle vie di comunicazione informatiche."

L'assessore all'Agricoltura Berger ha sottolineato il grande potenziale di cui dispongono i contadini di montagna dell'Alto Adige: "Clima, paesaggio, turismo creano le migliori condizioni er permettono all'agricoltura di montagna di trovare le strade giuste per tutelarsi e svilupparsi." Tocca agli agricoltori riuscire a rispondere in modo flessibile alle esigenze e a risaltare le rispettive capacità in attività che promettono un futuro sicuro, a cominciare dal mercato turistico. "Conquistare questo filone, allacciare sinergie con il settore alberghiero e esplorare altre nicchie, sono punti di partenza significativi", ha aggiunto Berger. 

Sia Durnwalder che Berger si sono poi rivolti all'Unione europea ribadendo la necessità che sia l'UE a creare un adeguato quadro normativo per assicurare la sopravvivenza e la competitività dell'agricoltura di montagna. "Siamo impegnati a Bruxelles per mobilitare sensibilità e interessi comuni in modo da far sentire la voce delle aree montane e le loro problematiche contro le spinte verso un'eccessiva liberalizzazione", ha spiegato Durnwalder.

 

pf


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