Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Donne e tecnologie: ass. Gnecchi ha presentato il progetto Do.Te.

L'assessora provinciale Luisa Gnecchi, assieme al prof. Vittorio Capecchi dell'Università di Bologna e a Monica Rossi, oggi, venerdì 21 dicembre, ha presentato il progetto "Do.Te. donne nelle tecnologie" cofinanziato dal FSE della Provincia. Obiettivo coniugasre pari opportunità, innovazione e sviluppo locale per favorire la partecipazione delle giovani donne nelle nuove tecnologie e rafforzare la capacità innovativa dei sistemi produttivi locali.

Donne e nuove tecnologie per lo sviluppo locale, tema del progetto Do.Te.

Il progetto ha integrato due piste di lavoro, la relazione donne e tecnologia e quella fra donne e sviluppo locale.
Come ha sottolineato l'assessora Gnecchi l'informatica ha modificato profondamente i metodi di lavoro, lo stile di produzione e di vita. Le nuove tecnologie devono costituire una "dote" per le donne da spendere nel mondo del lavoro. 
Le moderne tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione, ICT, costituiscono lo strumento principale per raggiungere l’uguaglianza e le pari opportunità; a livello europeo costituiscono il nucleo delle politiche per l’occupazione e sono un comparto strategico per lo sviluppo locale grazie alle loro capacità innovative.
All’interno di questo scenario il progetto Do.Te. realizzato dal Servizio Fondo Sociale Europeo della  Provincia ed affidato al Centro Internazionale di Formazione dell’O.I.L. ha messo in rete i principali attori locali della Provincia, delle Istituzioni formative, dell’istruzione e Università, delle Parti Sociali, dell’Associazione Imprenditori, del CTM, del TIS, della Rete Donne Lavoro e di alcune imprese altoatesine, rappresentati in un Comitato scientifico, con l’obiettivo di identificare possibili traiettorie di sviluppo di politiche territoriali volte a promuovere l’occupazione femminile nel settore delle nuove tecnologie.

In particolare, la ricerca condotta dal gruppo di lavoro del CIF-OIL con il contributo del prof. Capecchi dell’Università di Bologna e del Comitato Scientifico ha messo in luce i risultati dell’analisi sull’occupazione femminile nella Provincia di Bolzano e la necessità di tener conto delle differenze di genere nelle diverse tipologie di lavoro e di orientamento al fine di agire non solo dal punto di vista dell’offerta, ma anche della domanda.  Riguardo a quest’ultimo aspetto, come ha sottolineato Monica Rossi del CIF-OIL, è stata richiamata la teoria dei clusters, considerando poi tre direzioni possibili di intervento:cluster per il lavoro di cure e qualitа della vita; cluster per la diffusione della creativitа; cluster per la valorizzazione delle risorse naturali, culturali e turistiche.
Come ha posto in evidenza il prof. Capecchi, si tratta di zone che riuniscono imprese che, pur mantenendo gli aspetti imprenditoriali del reddito e dell'occupazione hanno un fattore in comune assai rilevante:migliorano la qualità della vita di un'intera regione. Necessitano, però, da un lato del sostegno della politica regionale con appositi Piani, e dall'altro di profonde modifiche del sistema formativo di base soprattutto a livello di scuola media superiore.

Per quanto riguarda il punto di vista dell’offerta, la ricerca ha permesso di identificare alcuni passaggi chiave: la diffusione delle competenze tecnologiche dell’ICT nei percorsi scolastici tenendo conto dei cluster proposti; l’intreccio tra le competenze umanistiche e le competenze scientifiche nei percorsi scolastici con particolare attenzione a quelli femminili; l’agire sulle rappresentazioni sociali e di generale delle professioni che condizionano la percezione delle nuove generazioni femminili.

La ricerca ha evidenziato, inoltre, la necessità di verificare sul territorio la disponibilità delle imprese e delle strutture (come ad esempio il TIS) già coinvolte o coinvolgibili nei clusters  ipotizzati, così come l’impegno da parte delle Istituzioni formative per auspicare l’offerta di programmi di formazione in grado di rispondere alle nuove professioni ed opportunità di lavoro al femminile collegate alle ICT. A questo riguardo, il progetto ha elaborato una proposta metodologica per l’offerta formativa nel settore delle nuove tecnologie.

Infine, l’animazione e la mobilizzazione degli attori locali ha permesso di avviare una riflessione più approfondita sulla rete donne e tecnologia attraverso la quale garantire la sostenibilitа delle azioni che potranno essere realizzate sulla base di un piano (partneriato pubblico-privato) che riunisce la domanda delle imprese, la necessità di promuovere l’innovazione sul territorio e l’offerta formativa destinata alle giovani coerentemente con le nuove tendenze nel settore delle tecnologie.

SA

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