News 2015
Lusinghieri risultati della scuola altoatesina emersi dall’indagine “PISA”
Sono stati presentati questa mattina a Palazzo Widmann i primi risultati emersi dall’indagine PISA 2006 per la scuola altoatesina. Le scuole dell’Alto Adige si piazzano nella parte alta della classifica per quanto riguarda le competenze degli studenti nel campo della lettura, dell’apprendimento della matematica e delle scienze.
Il quadro che emerge dai primi dati raccolti dall’indagine PISA per quanto riguarda le competenze nel campo della matematica, delle scienze e la lettura colloca le scuole altoatesine nella fascia alta della classifica. I risultati sono stati presentati questa mattina (4 dicembre) nel corso di un’affollata conferenza stampa che ha avuto luogo a Palazzo Widmann ed alla quale hanno preso parte i tre assessori alla scuola Luisa Gnecchi, Otto Saurer e Florian Mussner, gli intendenti scolastici, i vertici della scuola altoatesina ed i coordinatori dell’indagine a livello locale.
“PISA” è l’acronimo di “Programme for International Student Assessment” e si tratta di un’indagine internazionale promossa dall’OCSE (Organizzazione per lo Sviluppo e la Cooperazione Economica) con periodicità triennale che valuta conoscenze e abilità dei quindicenni scolarizzati in scienze, lettura e matematica.
La ricerca “Pisa” si è ormai qualificata, presso gran parte dei Paesi aderenti all’indagine, come indicatore di qualità dei sistemi scolastici e formativi. L’indagine confronta tra loro, rappresentanti governativi, agenzie di ricerca ed esperti internazionali e garantisce strumenti di valutazione significativi e validi a livello internazionale.
La ricerca 2006 è stata condotta in 57 Stati, dei quali 30 appartenenti all’OCSE e 27 Paesi partner per un totale di ca. 400.000 studenti.
Poiché l’Alto Adige risiedono vari gruppi linguistici, possiede una formazione professionale rilevante e una certa autonomia nella formazione (p.es. costruzione dei curricoli) in confronto all’Italia e in confronto ad altri paesi europei, è stata necessaria la costituzione di un gruppo di lavoro che ha aiutato nello svolgimento in loco e il quale ha dato le informazioni più importanti sul sistema scolastico in Alto Adige al centro nazionale PISA e al Consorzio internazionale.
Per garantire questo, l’Intendenza scolastica tedesca, italiana e ladina la formazione professionale tedesca e ladina e la formazione professionale agricola, forestale e di economia domestica e gli istituti pedagogici tedesco, ladino e italiano, i tre comitati ei rispettivi nuclei di valutazione, hanno collaborato insieme.
L’Istituto pedagogico tedesco, con l’autorizzazione della Giunta Provinciale, ha assunto il coordinamento generale e ha sottoscritto con il centro di PISA italiano di Frascati un contratto. La ricerca PISA in Alto Adige è stata coordinata dal Direttore dell’Istituto pedagogico tedesco, dott. Rudolf Meraner, in collaborazione con l’ispettore Paolo Lorenzi dell’Intendenza scolastica italiana del dott. Franz Hilpolod del nucleo di valutazione tedesco del prof. Francesco Magno del nucleo di valutazione italiano e della dott.ssa Helga Huber della Formazione professionale in lingua tedesca.
Come dicevamo dall’indagine emerge un quadro lusinghiero della scuola altoatesina che si colloca nelle posizioni alte della classifica nei tre settori al centro della ricerca, rispettivamente la lettura, la competenze nel campo della matematica e delle scienze. I
l coordinatore della ricerca a livello locale, Rudolf Meraner, ha comunque sottolineato nel corso della conferenza stampa che la classifica stilata da “Pisa” non può essere interpretata come una mera graduatoria di valori, ma piuttosto come un quadro complessivo dei vari sistemi scolastici e delle competenze acquisite dagli studenti anche in relazione alle loro capacità di applicarle successivamente al di fuori dell’ambito scolastico.
L’indagine mira, infatti, a verificare in che misura i giovani prossimi all’uscita dalla scuola dell’obbligo abbiano acquisito competenze giudicate essenziali per svolgere un ruolo consapevole e attivo nella società e per continuare ad apprendere lungo tutto l’arco della vita. L’oggetto di interesse di “Pisa” quindi non sono tanto i curricula scolastici ed i loro contenuti in termini di competenze e conoscenze, ma la loro trasferibilità per promuovere negli studenti le capacità di utilizzarli per affrontare e risolvere problemi e questioni della vita reale. È chiaro comunque il riverbero di una siffatta indagine anche sulle scelte curricolari a livello di scuola.
Come in tutti gli Stati e le regioni partecipanti allo studio PISA la popolazione scolastica interessata era composta da tutti gli studenti e le studentesse che al momento della somministrazione dei test avevano un’età compresa tra i 15 anni e 3 mesi e i 16 anni e 2 mesi. In Alto adige, come in tanti altri Paesi, si è trattato dei nati nel 1990.
Per la significatività della formazione professionale altoatesina, ramo nel quale, come noto, è possibile assolvere l’obbligo formativo, il consorzio PISA ha concordato con INVALSI e con il Ministero della Pubblica Istruzione di comprendere, nella popolazione destinataria della ricerca, tutti gli studenti della Formazione professionale.
Inoltre si è prestata attenzione a coinvolgere quanti più giovani possibile. Pertanto, a differenza che nel PISA 2003, hanno partecipato alla presente indagine anche la scuola ladina, la formazione professionale italiana e gli apprendisti della formazione professionale tedesca, italiana e ladina.
Inoltre si è riusciti a concordare con il consorzio e con INValSi di non estrarre un campione delle scuole altoatesine, ma di farle partecipare tutte, in modo da aver una buona rappresentazione della variegata realtà locale: città/paesi, 3 gruppi linguistici, scuola/formazione professionale etc.
Per mantenere alto il livello di confrontabilità sono stati applicati dei criteri severi, che prevedevano l’esclusione in alcuni casi di scuole e di studenti. Contemporaneamente è stata fissata una quota minima di restituzione. In Alto Adige tutti i criteri stabiliti sono stati rispettati senza difficoltà.
I test sono stati somministrati in tutte le scuole dell’Alto Adige unitariamente tra il 13 e i 22 marzo 2006. Hanno partecipato 2084 studenti di 23 scuole italiane, 4 ladine e 55 tedesche.
La quota effettiva di partecipazione ha superato il 90% e di attesta ben oltre la media internazionale e sopra al minimo richiesto dall’OCSE. Il tempo assegnato per la risoluzione di quattro blocchi di item è stato di due ore.
I dati dei fascicoli e dei questionari sia per gli studenti sia per i genitori e per i dirigenti sono stati trattati dal Centro PISA di Salisburgo. Da lì sono stati inoltrati al centro PISA italiano dell’INValSi, dove sono stati sottoposti a verifica. Si è poi provveduto a trasmetterli all’ACER (Australian Council for Educational Research) in Australia, dove sono stati raccolti ed elaborati i dati PISA di tutti i Paesi.
I tre assessori alla scuola hanno sottolineato nei loro interventi l’importanza per la scuola altoatesina di prendere parte a questo tipo di verifiche internazionali. In questo modo è possibile verificare se le nozioni apprese sono state recepite ed anche se gli alunni sono preparati ad applicarle praticamente nelle loro attività quotidiane.
Nel prossimo aprile saranno resi noti i risultati dettagliati dell’indagine PISA relativi alle scuole dei tre gruppi linguistici locali.
FG