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Ddl di riforma dell'immigrazione: Gnecchi sui fattori positivi per l'Alto Adige

Programmazione triennale dei flussi, interventi per favorire l’incontro regolare tra la domanda e l’offerta di lavoro straniero e per far emergere il lavoro nero: “Sono alcuni degli obiettivi del ddl Amato-Ferrero che miglioreranno il quadro lavorativo e di integrazione degli immigrati in Alto Adige”, sottolinea l’assessora provinciale al Lavoro Luisa Gnecchi. Del disegno di legge delega di riforma del testo unico sull'immigrazione, varato definitivamente dal Consiglio dei Ministri, si è occupata oggi anche la Giunta provinciale.

L'assessora Gnecchi ha ricordato alcune delle buone ragioni contenute nella riforma della legge Bossi-Fini che potranno migliorare l'integrazione lavorativa e socioeconomica degli immigrati in Alto Adige: sono la programmazione triennale delle quote di stranieri, gli interventi per favorire l’incontro regolare tra la domanda e l’offerta di lavoro straniero e per far emergere il lavoro nero, l'adeguamento della durata del permesso di soggiorno alla realtà del mondo del lavoro, la creazione di una corsia preferenziale per l'accesso dei lavoratori qualificati.

L'approvazione del ddl Amato-Ferrero sul tema dell'immigrazione è un cambiamento importante, ha sostenuto Gnecchi: “Non solo perché supera la precedente legge Bossi-Fini, ma soprattutto perché attraverso la gestione triennale dei flussi migratori legali, la riduzione della burocrazia, l’introduzione di corsie preferenziali per i lavoratori stranieri altamente qualificati e delle liste di collocamento all’estero, applica misure che prefigurano una spinta reale verso l'integrazione, chiamando alla responsabilità diretta anche le Regioni e i datori di lavoro”, spiega l’assessora Gnecchi. Il disegno di legge delega proseguirà ora il suo iter con l'invio alle Camere per la discussione.

Ecco i punti salienti del ddl:
- Flussi, le quote diventano triennali: In base al ddl Amato-Ferrero che riforma la legge Bossi-Fini, il meccanismo di determinazione dei flussi viene rivisto prevedendo una programmazione triennale delle quote di stranieri da ammettere. La riforma introduce tra l'altro un canale privilegiato per l'immigrazione di lavoratori altamente qualificati.
- Liste di collocamento all’estero: La nuova normativa prevede la creazione di un sistema di liste alle quali potranno iscriversi i cittadini stranieri che intendano fare ingresso in Italia per lavoro, anche stagionale. Si tratterà di una sorta di collocamento all'estero per lavoratori stranieri: le liste saranno tenute presso le rappresentanze diplomatiche o presso enti e organizzazioni internazionali con sedi nei Paesi di provenienza degli immigrati.
- La nuova figura dello sponsor: La riforma ha introdotto la figura dello “sponsor”, che potrà far entrare per lavoro in Italia l'immigrato iscritto nelle liste, fornendo garanzie sul suo sostentamento e sul suo eventuale rimpatrio. Un ruolo che potrà essere rivestito da enti e organismi istituzionali, associazioni imprenditoriali e professionali, sindacali e istituti di patronato.
- Più collaborazione per espulsioni effettive: per rendere effettive le espulsioni sarà ricercata la collaborazione dello stesso immigrato. Il ddl Amato-Ferrero introduce quindi programmi specifici di “rimpatrio volontario ed assistito”, ai quali potranno accedere gli immigrati che collaborano alla propria identificazione.



 

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