Giornata dell’Autonomia 2014

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Nel convegno "(Im)Pari opportunità in ambito lavorativo" radiografia della situazione economica e giuridica

La situazione giuridica ed economica delle pari opportunità in ambito lavorativo in Europa è stata illustrata oggi (4 maggio) a Bolzano nel convegno "(Im)Pari opportunità in ambito lavorativo", presente l'assessora provinciale alle Pari opportunità Luisa Gnecchi. Tra le principali premesse per raggiungere la vera opportunità sono emerse lo sviluppo dei servizi pubblici per l'infanzia e una maggiore flessibilità nei tempi di lavoro per uomini e donne.

L'assessora Gnecchi durante la sessione pomeridiana dei lavori del convegno (Foto USP/Pertl)

Il convegno è stato organizzato dal Comitato provinciale per le pari opportunità fra uomo e donna e rientra tra le manifestazioni previste nel 2007, che l'Unione Europea ha proclamato Anno internazionale delle pari opportunità.
I lavori congressuali sono stati aperti dalle considerazioni di Julia Unterberger, presidente del Comitato provinciale per le pari opportunità. La prima parte del convegno si è incentrata sugli aspetti più prettamente giuridici: la scaletta ha previsto infatti gli interventi della parlamentare europea Donata Gottardi su "Antidiscriminazione e promozione della donna nell'Unione Europea", della consigliera di parità della Regione Lazio, Alida Castelli, sulla "Normativa italiana sulle pari opportunità"e di Peter Michaeler, magistrato del Tribunale di Bolzano, su "Tutela giuridica dalle discriminazioni in Italia".
La seconda parte del convegno ha invece analizzato la situazione di fatto: "Livello occupazionale delle donne in Europa" con Paola Villa dell'Università di Trento, mentre Francesca malara dell'Ufficio provinciale osservazione del mercato del lavoro di Bolzano ha informato su "Livello occupazionale delle donne in Alto Adige". "Le ragioni e gli effetti della discriminazione delle donne sull'economia italiana" sono state al centro della relazione di Alessandra Casarico dell'Università Bocconi di Milano.

Dai lavori è emerso chiaramente che utilizzare la risorsa donna nel mondo del lavoro impone a Governo, imprese e famiglie un cambiamento concreto: quote rosa, obiettivi sull’occupazione femminile nelle aziende a tutti i livelli gerarchici e incentivi per le imprese che assumono e promuovono le donne sono sicuramente desiderabili. La radice del problema è però più profonda: lo sviluppo di servizi pubblici per l’infanzia, in Italia molto limitati, così come una maggiore flessibilità nei tempi di lavoro per uomini e donne sono precondizioni per l’aumento della presenza femminile e per raggiungere reali pari opportunità.

pf


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