Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

La consigliera di parità sull'8 marzo: "Difficile conciliare lavoro e famiglia"

Domani, giovedì 8 marzo, si celebra la giornata delle donne. Sull'argomento interviene anche la consigliera di parità Christine Walzl, che vuole lanciare "un messaggio d’uguaglianza, pari diritti e speranza".

"Come Consigliera per le pari opportunità - spiega la Walzl - posso constatare che le donne che si rivolgono al nostro sportello segnalano come problema più frequente la difficoltà di conciliare il lavoro, la cura dei figli e l’intero contesto familiare". La consigliera di parità fa notare come a distanza di sette anni dall’entrata in vigore della legge 53 sui congedi parentali, che li rende fruibili anche ai padri, la percentuale di utilizzo è estremamente bassa. "Vi sono alcuni lodevoli esempi - sottolinea Christine Walzl - che vanno sicuramente accolti in maniera positiva, ma non si può certo parlare di un'inversione di tendenza. Gli uomini partecipativi nella ricerca di soluzioni di compatibilità tra lavoro e famiglia sono ancora pochi".

Per quanto riguarda il coinvolgimento del padre nella vita familiare, e non solo in quella lavorativa e sociale, la strada da percorrere è ancora lunga. "La donna - prosegue la Walzl - è e rimane tuttora l'unica che si mette in gioco, cerca soluzioni, rinuncia, rischia il posto di lavoro e si accolla tutta la parte dell’incertezza sul futuro. Ci sono comunque padri che hanno riconosciuto l’importanza del rapporto affettivo, educativo e ludico dei primi anni di vita con il proprio bambino. A fronte di questa leggera, ma progressiva, inversione di tendenza, c’è una società civile ancora in forte ritardo. Uomini e padri che si assumono con responsabilità il ruolo di cura dei propri figli vengono guardati con sospetto, non pienamente accettati se non addirittura compatiti".

La consigliera di parità sottolinea inoltre come in molte aziende la richiesta di congedo parentale da parte dei padri venga valutata in maniera negativa, equiparandola a una mancanza di grinta o a un'inadeguatezza di fondo in un contesto che punta sempre di più su competitività, dinamicità e flessibilità dei lavoratori. "Avere tempo per se, per i figli, per la famiglia diventa un vero lusso - conclude Christine Walzl - che si possono concedere in pochi. Sull’altare del carrierismo e dell'autorealizzazione si è disposti a sacrificare moltissimo: mogli e compagne, figli, amici, relazioni sociali, affetti. Si tratta perciò di un cammino ancora lungo, che deve giocoforza passare attraverso un'evoluzione culturale della nostra società"

mb


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