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Folta partecipazione alla “Prima conferenza provinciale sulla povertà”

È iniziata questa mattina nell’Aula Magna della Libera Università di Bolzano e proseguirà con alcuni workshop nel pomeriggio la "Prima conferenza provinciale sulla povertà” organizzata dalla Ripartizione politiche sociali, Ufficio famiglia, donna e gioventù, in collaborazione con l’Istituto per la promozione dei lavoratori (AFI/IPL).

Si è svolta alla LUB la prima conferenza provinciale sulla povertà (Foto USP/Pertl)

L’importanza dell’occasione è stata evidenziata dalla folta partecipazione di addetti ai lavori, operatori del settore, rappresentanti di organizzazioni pubbliche e private, non profit e di volontariato, nonché dalla presenza dei tre assessori provinciali Richard Theiner, Luisa Gnecchi e Sabina Kasslatter Mur. I lavori sono stati moderati dal Dr. Karl Tragust, direttore della Ripartizione provinciale politiche sociali.

Nel suo intervento l’assessore alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, ha sottolineato più volte il fatto che investire nella coesione sociale è altrettanto importante che investire in campo economico e che la lotta alla povertà ed all’esclusione sociale è tra le priorità della politica sociale in Alto Adige ed uno dei punti strategici del Piano sociale provinciale 2007 – 2009.

Il convegno è il frutto dell’impegno della Commissione provinciale povertà, creata dalla Giunta provinciale nel 2005, per analizzare i processi di esclusione sociale e proporre misure di prevenzione. Alla Commissione aderiscono le principali organizzazioni del terzo settore, i sindacati e le istituzioni pubbliche interessate.

Nel corso del suo intervento l’assessore Theiner ha menzionato le misure centrali per la lotta alla povertà ed all’esclusione sociale indicate nel Piano sociale provinciale ed in particolare l’elaborazione e l’applicazione di un di un piano per la tutela di base, sviluppo dell’inserimento lavorativo, concertazione della politica economica, salariale, dei prezzi e tariffaria, controllo dell’offerta di abitazioni in locazione ed attività di informazione sulla previdenza integrativa.

Alcune misure sono già state poste in atto dalla Giunta provinciale nel corso del 2006 come l’accorpamento del sussidio di locazione erogato dall’Istituto per l’edilizia sociale e la prestazione per il pagamento delle spese di locazione e spese accessorie concessa dall’assistenza economica sociale. Sul piano della pensione di invalidità civile è stata attuata dalla Giunta la proposta di considerare al 50% il reddito da lavoro percepito da invalidi parziali.

Ciò consente agli interessati la possibilità di svolgere un’attività lavorativa mantenendo il diritto alla pensione. Per quanto riguarda l’accesso al lavoro per le donne è stata sviluppata, ha sottolineato l’assessore Theiner, l’offerta di servizi per l’assistenza alla prima infanzia. Analogamente con il progetto +35 è stato consentito il collocamento di persone con disabilità presso enti pubblici al di fuori dei parametri del personale ed al di fuori del blocco delle assunzioni di personale. Sempre nel campo dell’accesso al lavoro sono state create facilitazioni per le categorie sociali attraverso il sostegno delle cooperative sociali.

Secondo l’assessore la Conferenza sulla povertà rappresenta un momento di riflessione importante che può favorire la comprensione del fenomeno e lo sviluppo di adeguate strategie di contrasto, “In una società solidale la responsabilità sociale non può essere riconosciuta in capo soltanto a coloro che sono chiamati professionalmente ad operare in questo settore ma deve essere assunta da ogni singolo cittadino e cittadina. Si tratta di promuovere solidarietà e non solo organizzare servizi assistenziali”.

Nel suo intervento la vicepresidente della Provincia, Luisa Gnecchi, ha dedicato una particolare attenzione alla condizione della donna, all’importanza del lavoro per la sua autonomia ed emancipazione, alla perdurante discriminazione in campo retributivo che si riflette anche in pensioni mediamente molto inferiori rispetto a quelle degli uomini.

Ha quindi posto l’accento sul fatto che negli ultimi dieci – quindici anni vi sono state notevoli trasformazioni di carattere economico e sociale, basti pensare al lavoro non retribuito, soprattutto nell’ambito della cura e dell’assistenza delle persona, svolto dalla donna in famiglia e nella società che oggi è appannaggio quasi esclusivo delle assistenti domiciliari. Un altro “gruppo a rischio” è rappresentato in generale dalle persone prive di lavoro che hanno oltre 50 anni che trovano particolari difficoltà di reinserimento lavorativo in un mondo del lavoro in continua evoluzione.

L’istruzione e l’aggiornamento professionale lungo tutto l’arco della vita lavorativa svolgono in questo ambito, secondo la vicepresidente Gnecchi, un ruolo determinante per consentire di ritrovare condizioni di lavoro soddisfacenti e mantenere un livello di vita adeguato. L’assessora ha infine posto l’accento sulla necessità di una sempre più stretta ed efficiente sinergia tra gli enti pubblici e privati, le associazioni per creare una rete di contatti in grado di far fronte al “rischio povertà” e di sviluppare “proposte vincenti” per superare le emergenze.

L’ex sindacalista Josef Stricker, in rappresentanza delle organizzazioni del settore non profit, ha sottolineato che negli ultimi anni, pur in presenza di un benessere diffuso e di uno stato sociale molto attivo, vi è stato un aumento del fenomeno della povertà.

Ma la povertà, secondo Stricker, va al di là della carenza di risorse economiche, povertà significa anche esclusione sociale, minori possibilità di istruzione e di formazione, minore partecipazione sociale e scarso benessere personale. Per ridurre i rischi di povertà è necessario secondo il relatore rafforzare quella che ha definito la Società civile, dare maggiore rilievo alla prevenzione in campo sanitario e sociale, assicurare maggiore istruzione e lavoro.

Un ruolo importante in questo ambito  potrà essere svolto dalla famiglia, dal volontariato, dalle organizzazioni non profit. Nel corso del pomeriggio i lavori proseguiranno nell’ambito dei tre workshop: “Sviluppo economico e povertà”, “Povertà ed istruzione” e “Povertà nascosta”.

 

FG


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