News 2015
APPA/Minach: Inceneritore e nanopolveri, influenza irrilevante sulla qualità dell'aria a Bolzano
Il direttore dell'Agenzia provinciale per l'ambiente ritiene importante informare sulle misurazioni eseguite dall’APPA di Bolzano, ed in fase di esecuzione, per quanto attiene le polveri sospese nell'aria in Alto Adige. I dati grezzi finora registrati mostrano un’influenza irrilevante dell’inceneritore nei confronti della qualità dell’aria della città di Bolzano. Una prima presentazione dei dati sarà possibile nella prima metà febbraio.
In riferimento al “convegno sulle nanopolveri e nanopatologie” oraginizzato a Bolzano dall’associazione ambiente e salute, si ritiene importante informare - così Luigi Minach - che l’APPA di Bolzano sta mantenendo fede alle proprie promesse riguardo alla realizzazione di apposite campagne di misure sugli IPA (policiclici aromatici), le diossine e le polveri in generale sul territorio altoatesino e si ribadisce l’impegno dell’APPA a misurare proprio le frazioni più piccole delle poveri sospese nell’aria della nostra zona. Queste polveri più fini sono indicate per esempio con l’abbreviazione PM 10, che sta ad indicare tutte le polveri dal diametro più piccolo di 10 µm = micrometri. 1 µm equivale a 0,001mm.Da circa due anni nelle centraline fisse di monitoraggio della qualità dell’aria sono misurate in continuo oltre alle PM 10 anche le polveri più sottili come le PM 2,5, ed ultimamente in apposite campagne di misura stiamo rivolgendo l’attenzione proprio alle frazioni più sottili al di sotto delle PM 0,25 ed anche alle cosiddette nanopolveri (polveri con dimensioni inferiori a 0,1 µm) che sono poi quelle ritenute più pericolose, poiché riescono ad attraversare le membrane cellulari ed a passare direttamente all’interno del nostro corpo.
Nell’ambito dell'iniziativa "missione aria pulita" (vedi Disposizione 3f del piano della qualità dell’aria) l’Agenzia per l’ambiente garantisce il controllo periodico di impianti industriali caratterizzati da emissioni di polveri comunque rientranti all’interno dei valori limite fissati dalla normativa.Tali controlli sono intensificati durante il periodo invernale al fine di garantire il massimo della prevenzione in particolare in quei siti posti a poca distanza dai centri abitati.
Ad integrazione dei programmi di monitoraggio già in atto (campionamento in continuo delle diossine, misurazione dei vari parametri al camino, ecc.) già nel 2006 è stato eseguito un programma di monitoraggio delle emissioni dell’inceneritore di Bolzano e della loro influenza sulla qualità dell’aria. I principali passi di questo programma sono stati e sono:
a) Giugno e Agosto 2006: prelievo di campioni di suolo nei punti di massima influenza dell’ince-neritore per l’analisi delle diossine e dei metalli pesanti;
b) Agosto 2006: misurazione della qualità dell’aria nel punto di massima influenza dell’inceneritore con campionatori direzionali del parametro diossine.
c) Dicembre 2006-Gennaio 2007 (in corso) monitoraggio dell’aria con campionatori direzionali nei punti di massima ricaduta e in un punto non influenzato dell’inceneritore (valore di fondo). Parametri analizzati: Diossine, PM 10, P2,5 PM1 e IPA (policiclici aromatici).
d) Monitoraggio delle PM 1 (misura effettuata il 10.12.2006) a camino, in ambiente esterno e presso le stazioni di monitoraggio dell’APPA (Stazione Laimburg, Laives zona Gallizia e Piazza Adriano). Le misure di PM sono divise in 11 classi granulometriche da inferiore a PM 0,25 a inferiore a PM 0,80.
e) Monitoraggio a camino ed ambiente esterno delle nanopolveri ( misurazione effettuata il 10.01.2007) in 45 diverse classi granuolometriche da inferiore a 0,005 micrometri fino a 0,3 micrometri.
f) Ripetizione delle misurazioni a camino ed in ambiente esterno delle PM1 e presso le centraline dell’APPA (vedi punto d). Data prevista 22.01.2007.
g) Campagna di misure delle polveri (frazioni da PM0,25 a PM 20) nella Valle dell’Adige tra Salorno e Laces nell’ambito del progetto comunitario KAPA GS. Periodo Novembre 2006 – Marzo 2007.
La maggior parte delle misure è ancora in corso. I risultati definitivi verranno presentati nei prossimi mesi al termine delle misure. Una prima presentazione dei dati misurati sarà però possibile verso la prima metà di febbraio. In ogni caso, come sottolinea il direttore dell'APPA, Luigi Minach - possiamo dire già adesso che i dati grezzi mostrano un’influenza irrilevante dell’inceneritore nei confronti della qualità dell’aria della città di Bolzano. In questo senso viene confermato quanto emerso in diversi studi internazionali che individua come principale fonte delle polveri e delle nanopolveri il traffico cittadino (vedi p.es. studio dell’Umweltbundesamt del novembre 2006 Forschungsbericht 20343257/05 UBA FB 000942).
Possiamo anche accennare che relativamente all’attuale inceneritore sono state eseguite misure di diossine nei punti di massima ricaduta (calcolati) in diversi studi (VIA Bolzano e Università di Trento per il Comune di Bolzano). In entrambi i punti è stato riscontrata una concentrazione di diossine inferiore a 1 ng/kg. Il valore di riferimento legislativo per parchi e giardini è di 10 ng/kg. Come paragone sono poi stati fatti dei campionamenti di suolo in prati di alta montagna della provincia di Bolzano. I valori riscontrati in questi prati sono analoghi a quelli trovati nella zona di massima ricaduta. Lo stesso discorso vale per i metalli pesanti.
Riguardo all’aumento della concentrazione degli inquinanti a seguito dell’incenerimento menzionato nel convegno di Bolzano, possiamo dire che il flusso di massa di un inceneritore tiene conto di tutte le entrate e tutte le uscite. Il bilancio va sempre in pareggio.
Le entrate sono: rifiuti, aria primaria, aria secondaria, acqua, combustibili di sostegno (esempio metano), reagenti chimici per l’abbattimento inquinanti, carbone attivo e gas inerte. Le uscite sono: vapore, scorie, ceneri, fumi depurati (!) ed acqua. Il calcolo numerico per il nuovo impianto è contenuto nell’allegato E01-A-003-0 dello studio di valutazione di impatto ambientale (già a disposizione del comitato).
Per quello che riguarda le emissioni in atmosfera va sottolineato ancora una volta che escono fumi depurati monitorati anche per quello che riguarda le nanopolveri. Sul fatto che con l'inceneritore si producano scorie altamente tossiche si riporta quanto dichiarato il rappresentante del Umweltbundesamt germanico in occasione di un convegno organizzato dalla Agenzia per l’ambiente a Settembre che ha chiarito che l'incenerimento è l'unico sistema per inertizzare le sostanze tossiche (soprattutto metalli pesanti) che sono già presenti nei rifiuti. La maggiore concentrazione di metalli pesanti si ha però nelle polveri del filtro (che è una parte minima e viene correttamente smaltito) e non nelle scorie. In Germania le scorie sono recuperate e utilizzate come sottofondo stradale. Inoltre sono in corso delle prove su uno trattamento elettrolitico delle scorie per poter recuperare dalle scorie anche i metalli preziosi. Le dichiarazioni del rappresentante dell’Umweltbundesamt trovano pieno riscontro nelle analisi che regolarmente vengono fatte su ceneri e scorie. Senza pretrattamento invece i rifiuti vanno in discarica con maggiori danni ambientali (emissione di biogas, percolati, occupazione dell’ambiente), tanto che la direttiva europea sulle discariche del 1999 impone che possa essere conferito in discarica solo materiale inerte come scorie e ceneri dell’inceneritore.
Riguardo ai filtri antiparticolato dai dati a nostra disposizione risulta che questi sistemi abbattono soprattutto le particelle più fini (inferiore PM 1) che altrimenti sono emesse direttamente in atmosfera.
Infine si ricorda esiste un’ottima collaborazione tra l’APPA e la Sezione interaziendale di Medicina Ambientale (Dr. Lino Wegher) che ha condotto uno studio a livello Provinciale mettendo in relazione la concentrazione degli inquinanti presenti nell’aria e gli effetti a breve termine sulla salute dei cittadini.
Per il PM10 è stata confermata una relazione diretta tra incrementi di 10µg/m3 e il numero di ricoveri per malattie respiratorie. Per la città di Bolzano in particolare, l’aumento dell’incidenza è del 6.6%. Le leggi sul particolato prendono in considerazione tutte le polveri con diametro aerodinamico medio inferiore a 10 micrometri. Il PM10 comprende quindi anche il particolato ultrafine respirabile di dimensioni inferiori al PM1, detto anche nanopolveri, cioè il particolato di dimensioni nanometrica (fra 200 e 2 nanometri, 10-7 e 10-9 m). L’attuale interesse si concentra sulla possibile relazione tra polveri fini e fenomeni di infiammazione cronica a bassa intensità che associano l’esposizione a queste sostanze con l’aumento del rischio di malattie cardiovascolari e respiratorie.
Lo studio delle polveri potrà confermare o escludere alcuni meccanismi patogenetici ancora poco conosciuti riguardo alla comparsa o all’aggravamento di patologie, patologie già messe in relazione con l’esposizione ad inquinanti atmosferici.
SA