Giornata dell’Autonomia 2014

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Theiner sulla lotta all'Aids: dati in calo, ma attenzione sempre alta

"Anche se in Alto Adige i casi di contagio di Aids sono in calo, la situazione non va sottovalutata e la prevenzione deve restare un obiettivo prioritario; le iniziative sono molte, un ringraziamento va a coloro che si impegnano in questa direzione”: è quanto dichiara l'assessore provinciale alla Sanità e alle politiche sociali Richard Theiner in occasione della Giornata mondiale di lotta alla malattia, che si celebra domani (1° dicembre). Le statistiche a livello locale parlano di 6 morti per Aids, di 10 persone che hanno contratto l’Aids e di 24 persone che sono risultate positive al virus Hiv nel 2006.

In Alto Adige sono complessivamente 641 le persone sieropositive e 241 le persone che hanno contratto l'Aids. Le 6 persone morte in Alto Adige nel 2006 sono pazienti che hanno contratto la malattia negli anni passati oppure si sono rivolte troppo tardi ai competenti servizi sanitari. La principale modalità di contagio è oggi rappresentata dai rapporti sessuali a rischio, non solo omosessuali ma anche fra  persone eterosessuali o bisessuali che non si tutelano adeguatamente. Le statistiche nazionali dicono che, nel 2006, almeno una persona su 2 scopre di essere sieropositiva quando la malattia è già in fase avanzata.

"Si deve alla tempestività e alla lungimiranza delle scelte di politica sanitaria e alla costanza e all’adeguatezza degli interventi di prevenzione e cura - sottolinea l'assessore Richard Theiner - l’efficace gestione locale di questa emergenza globale." Dal 1985, ai primi casi di Aids, nelle strutture provinciali fu data particolare importanza al monitoraggio epidemiologico non solo della malattia conclamata ma anche dell’infezione Hiv, individuando l’ambulatorio Hiv e il Reparto di malattie infettive dell’ospedale di Bolzano come punto di riferimento per la raccolta e l’analisi dei dati. Questo ha permesso di avere un quadro preciso della situazione e di prendere decisioni corrette dal punto di vista sanitario e sociale.

Sono pochissime le realtà regionali in Italia ad avere costruito una banca dati di questo genere: "La cura dei malati nella nostra provincia è adeguata. Da anni presso la Casa Emmaus sono seguiti anche i pazienti che, per una situazione di particolare fragilità, hanno bisogno di un’accoglienza protetta", specifica l'assessore Theiner.
Un altro motivo che ha permesso di tenere in scacco l’Aids nella realtà provinciale è l’impegno nella prevenzione, attraverso ripetute campagne di informazione in tutto il territorio provinciale, nella formazione degli insegnanti e l’integrazione dell’argomento nell’educazione alla sessualità a livello scolastico. Ciò ha  permesso di far parlare della malattia, di farla uscire dal tabù, di conoscere meccanismi di trasmissione e mezzi di protezione, presupposto essenziale per arginarne la diffusione, ma anche di aiutare le persone colpite ed i loro familiari ad uscire dall’emarginazione e di ricevere solidarietà. Nonostante questi sforzi e successi ci sono ancora molte persone che non riescono ad affrontare correttamente la “paura dell’Aids”. La maggior parte dei malati nasconde la propria sieropositività agli altri e la vive in maniera drammatica.

"In occasione della Giornata mondiale della lotta contro l’Aids voglio ringraziare tutti coloro che si adoperano per contrastare le conseguenze dell’Aids sia a livello sociale che sanitario ed augurare che l’impegno comune ci permetta di curare sempre meglio e di migliorare la qualità della vita dei pazienti. Anche se in Alto Adige i casi di contagio sono in calo, la situazione non va sottovalutata e la prevenzione deve restare un obiettivo prioritario", conclude Theiner.

pf


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