Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Pensa alla pensione: iniziativa dell'assessora Gnecchi per le lavoratrici che si sono dimesse causa maternità

Una lettera, spedita alle donne che lasciano il lavoro dopo l'arrivo di un figlio, spiega loro l’importanza della prosecuzione volontaria del pagamento dei contributi previdenziali e tutti gli aiuti del caso: è l'iniziativa con cui l'assessora Luisa Gnecchi e la Ripartizione provinciale Lavoro sollecitano le madri lavoratrici dimessesi negli ultimi anni a pensare alla propria pensione.

Pensa alla pensione, questo lo slogan dell'iniziativa promossa dall'assessora Gnecchi e dal'Ufficio provinciale Tutela sociale del lavoro per sensibilizzare le donne che hanno lasciato il lavoro dopo la maternità a non interrompere la contribuzione previdenziale, così da garantirsi in futuro una pensione dignitosa. Una lettera con tutte le informazioni e i servizi a riguardo viene inviata in questi giorni alle lavoratrici che si sono dimesse negli ultimi anni: si spiega l’importanza della prosecuzione volontaria del pagamento dei contributi previdenziali, si informa sul contributo previsto a tale scopo di 3500 € della Regione e, per stimolare tutte ad occuparsi della propria pensione, viene allegato l’elenco dei patronati a cui ci si può rivolgere oltre alle sedi dell’INPS e dell’Ufficio previdenza integrativa della Provincia.

Luisa Gnecchi, assessora provinciale al Lavoro e alle pari opportunità, ricorda che purtroppo l’alto numero di donne che si dimettono volontariamente nel primo anno di vita del figlio sembra dimostrare le difficoltà delle neo-mamme con il lavoro.
"Quando una donna si dimette volontariamente dal lavoro nel primo anno di vita del bambino - sottolinea Gnecchi - deve presentarsi all’Ufficio tutela sociale del lavoro per convalidare le dimissioni; per molti anni le donne che si sono dimesse sono state circa 500 ogni anno, nel 2005 si è arrivati a 648."

Il colloquio di conferma della volontarietà delle dimissioni è un’occasione per verificare i motivi che hanno spinto la donna alle dimissioni e capire che misure o iniziative si possano promuovere a livello provinciale "per garantire alle donne che le dimissioni dal lavoro siano veramente 'volontarie' per vivere l’esperienza della maternità e non perchè il mercato del lavoro le respinge dopo la maternità", afferma Luisa Gnecchi.
Con la lettera inviata alle donne l’assessora provinciale e i responsabili dell’Ufficio Tutela sociale del lavoro, su invito delle Consigliere di parità e del Comitato provinciale per le pari opportunità, sollecitano le lavoratrici dimessesi negli ultimi anni affinché pensino alla propria pensione: "Per promuovere in futuro livelli di pensione dignitosi è opportuno evitare il più possibile interruzioni nella contribuzione previdenziale", spiega l'assessora Gnecchi.
Inoltre il fatto che l'autorizzazione dell'INPS alla prosecuzione volontaria del versamento dei contributi non scada mai, garantisce di poterla utilizzare tutte le volte che non si è occupate con regolare rapporto di lavoro o non si è iscritte ad una gestione pensionistica per lavoro autonomo.

L’assessora Gnecchi ricorda che nel 1991 "le donne laureate in Alto Adige erano 5.115, nel 2001 sono arrivate a 13.616: questo dimostra che sempre di più le donne cercano di aumentare il proprio livello di istruzione e quindi sempre di più cercheranno di realizzare se stesse anche nel lavoro. Anche la ricerca dell’AFI/IPL a tre anni di distanza dalle dimissioni volontarie dal lavoro dimostra che chi ha un buon livello di qualificazione professionale ha ritrovato un lavoro."

In allegato: la lettera spedita alle neo mamme

pf

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