Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Presentata ricerca su “Migrazioni in Alto Adige”

“Migrazioni in Alto Adige. Storie migratorie, lavoro, famiglie e percorsi di integrazione” è questo il titolo del “social survey” commissionato dall’Osservatorio provinciale sulle migrazioni alla società “Sinergia” di Milano e presentato questa mattina dalla vicepresidente della Provincia, Luisa Gnecchi, a palazzo Widmann. Questa ricerca empirica sarà una preziosa base informativa dalla quale potranno scaturire adeguate misure di integrazione sociale e lavorativa dei cittadini stranieri in Alto Adige.

Nella sua introduzione al convegno di presentazione della  ricerca la vicepresidente della Provincia ha sottolineato come la tematica dell’immigrazione sia da tempo al centro dell’attenzione della Giunta provinciale, per tutte le implicazioni di carattere sociale ed economico che essa rappresenta.

Un dato su tutti, secondo l’assessora Gnecchi, può dare la portata della problematica. Il numero degli stranieri stabilmente residenti in provincia di Bolzano è passato dalle 6456 unità del 1993 alle oltre 26.000 attuali. Circa l’8% della popolazione è rappresentata da cittadini immigrati e per quanto riguarda la realtà scolastica le percentuali sono in crescita.

Ad esempio, presso la scuola per l’infanzia “Fröbel” di Merano il 32% dei 165 bambini iscritti è di origine straniera. Nell’ambito delle scuole professionali vi sono classi dove la percentuale di alunni stranieri arriva al 50% ed anche per quanto riguarda le scuole superiori l’aumento di 324 alunni registrato in quest’anno scolastico è da attribuire, in gran parte, a studenti di famiglie straniere.

La presenza di lavoratori extracomunitari nella realtà economica altoatesina è ormai una componente costante ed in crescita con implicazioni sul settore dell’edilizia abitativa, del collocamento, del sociale, della formazione, della sanità e su tutto il complesso dei rapporti economici e sociali. Anche quest’anno la quota di 1500 lavoratori extracomunitari stagionali assegnati all’Alto Adige si è rivelata insufficiente a fronte di richieste per 2200 persone.

Un’altra considerazione interessante è data dal fatto, ha aggiunto l’assessora Gnecchi, che ormai il numero di persone residenti in provincia di Bolzano con cittadinanza, provenienza, lingua, religione, “diversa”  supera ormai la consistenza stessa del gruppo linguistico ladino e di questo si dove tener conto se si vuole essere in grado di gestire la situazione sociale nel medio e lungo periodo.

Tener conto di questi sviluppi, ha proseguito la vicepresidente della Provincia, è compito della politica locale ed implica il coinvolgimento di tutte le varie componenti coinvolte, prime tra tutte le varie Ripartizioni provinciali, dal lavoro, al sociale, sino alle strutture della formazione professionale.

Per un maggiore coordinamento in quest’ambito la Giunta provinciale recentemente ha dato vita ad un Gruppo di lavoro trasversale all’amministrazione provinciale.

Uno strumento importante per il lavoro di questo Gruppo di lavoro e per la futura progettazione degli interventi a favore dell’integrazione sociale e lavorativa degli immigrati è rappresentato appunto dal “social survey” presentato questa mattina a Palazzo Widmann dal coordinatore dell’Osservatorio provinciale sulle immigrazioni, Salvatore Saltarelli, e dai responsabili della società “Synergia” che ha materialmente realizzato questa indagine empirica intervistando 527 persone immigrate che vivono e lavorano stabilmente da anni in Alto Adige.

I risultati emersi dal “social survey” sono stati quindi illustrati nel dettaglio dal “chef executive” di “Sinergia”, Luigi Mauri, dal direttore operativo, Emilio Gregari, e dai ricercatori Chiara Lainati e Francesco Grandi.

La ricerca empirica ha esplorato i principali aspetti che caratterizzano il processo di integrazione dei cittadini adulti stranieri originari di Paesi a basso reddito residenti in Alto Adige. Il lavoro sul campo si è svolto nel corso del 2005 e si è concentrato sulla fascia di popolazione residente e quindi più stabile, non occupandosi quindi né della componente stagionale, importante realtà del fenomeno migratorio sul territorio, e nemmeno i cittadini presenti irregolarmente.

Il percorso di ricerca ha avuto l’obiettivo di analizzare molte delle dimensioni che influenzano l’integrazione di un immigrato: dal percorso migratorio, all’inserimento lavorativo e sociale, alla formazione di una famiglia, alla condizione abitativa, agli atteggiamenti valoriali, alla propensione di integrazione nella società di accoglienza.

I risultati dipingono un quadro dove la presenza immigrata, seppur in gran parte di recente insediamento, si sta radicando sul territorio ed è fortemente orientata a investire il proprio futuro nella società locale attraverso la formazione di una famiglia. La crescita costante dei ricongiungimenti e l’aumento delle nascite di figli contribuiscono a confermare questa tendenza.

Alleghiamo il testo della sintesi della ricerca svolta dalla società “Synergia” per incarico dell’Osservatorio provinciale sulle immigrazioni.

FG

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