Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Congresso a Bolzano sullo stato di salute della popolazione maschile nell'area alpina

La popolazione europea sta diventando sempre più anziana. È lo stile di vita a fare la differenza e ad aumentare le probabilità di sopravvivenza degli anziani. La situazione dello stato di salute della popolazione maschile nell’area alpina è stato il tema di una conferenza che si è tenuta venerdì 5 maggio presso il Centro pastorale di Bolzano ed ha rappresentato un momento di scambio di conoscenze ed esperienze tra le diverse realtà.

Lo stato di salute della popolazione maschile nell'area alpina al centro di un convegno tenutosi a Bolzano

La Conferenza, organizzata dall’Assessorato alla sanità provinciale, ha evidenziato la tendenza all’aumento dell’anzianità della popolazione, che in futuro interesserà soprattutto la popolazione di sesso maschile rispetto a quella femminile. La percentuale delle persone anziane è in Europa è in costante aumento, anche per ciò che riguarda la popolazione maschile.

Gli esperti stimano che nel 2020 la percentuale della popolazione maschile sopra i 65 anni sarà pari al 23% della popolazione totale. Nelle fasce avanzate d’età si potrà addirittura constatare la prevalenza di rappresentati di sesso maschile. Rispetto agli uomini, le donne privilegiano stili di vita più sani. Un fattore che aumenta l’aspettativa di vita è la convivenza, fattore che pare avere un effetto positivo per la sopravvivenza più degli uomini che delle donne. 

La dottoressa Paola Di Giulio, dell’Istituto Max Planck di Rostock in Germania, ha evidenziato che le differenze di mortalità fra i sessi sono dovute ad una combinazione di fattori biologici e non biologici e sono dovute anche al periodo storico ed alle influenze ambientali, che pare abbiano una limitata influenza. In una ricerca presentata nel convegno è emerso che, soprattutto nella fascia di età fra i 60 ed i 69 anni, uomini e donne scelgono stili di vita differenti.  

Il professor Albrecht Groschel, ha parlato dello stato di salute della popolazione maschile in Italia, evidenziando che la popolazione maschile del centro Italia, sia dal punto di vista delle condizioni di vita che dal punto di vista della condizione di salute e di quella assistenziale, ha un’aspettativa di vita superiore rispetto alla popolazione maschile dell’Italia del Nord e del Sud Italia.

Rispetto ai paesi europei del Nord, la situazione della popolazione maschile al di sopra dei 60 anni dei paesi mediterranei è caratterizzata da un tasso di separazioni inferiore e da un numero inferiore di uomini che vivono soli, fattori che hanno una notevole influenza sull’aspettativa di vita della popolazione maschile. 

L’ing. Anton Hlava, dell’Istituto nazionale austriaco per la salute di Vienna e la dottoressa Nadia von Holzen, dell’Istituto nazionale svizzero della salute di Berna hanno relazionato sullo stato di salute della popolazione maschile in Austria e in Svizzera, sottolineando soprattutto l’aspetto di genere in medicina. In Austria ad esempio, la necessità del differente trattamento sanitario fra i sessi è notevolmente considerata e trova riscontro sia nelle politiche sanitarie che nell’attività di formazione del personale.

Per quanto riguarda lo stato di salute della popolazione maschile in Alto Adige il direttore dell’Ufficio ospedali Albert Tschager ha evidenziato che la situazione della nostra provincia è migliore rispetto a quella delle regioni vicine, sia per l’aspettativa di vita che per una minore frequenza di malattie croniche in pazienti anziani di sesso maschile. Anche la soddisfazione verso i servizi sanitari degli altoatesini risulta più elevata. È lo stile di vita che fa la differenza fra gli anziani e che aumenta le possibilità di sopravvivenza. 

Nel pomeriggio il prof. Francesco Lombardo, del Dipartimento di fiosopatologia medica dl Policlinico Umberto I di Roma ha relazionato in merito alla situazione dell’andrologia e della medicina maschile in Italia. Il primario del reparto di Ginecologia ed ostetricia dell’Ospedale di Brunico, Bruno Engl ha parlato nel suo intervento della medicina riproduttiva dal punto di vista dei pazienti di sesso maschile. Negli uomini che si sono rivolti al centro di medicina riproduttiva di Brunico è stata registrata, dal 2001 al 2005, un aumento della sterilità maschile, che nel 30% dei casi, è la causa dell’infertilità della coppia. 

Dei gruppi di autoaiuto e dei consultori maschili in Alto Adige ha parlato il pedagogo di Sluderno, Armin Bernard, mentre Marcus Bollmann, del gruppo germanico per la ricerca sociale di Marquartstein, ha illustrato l’attività e le caratteristiche dei centri per la salute della popolazione maschile attivi in Germania, descrivendo iniziative verso un’assistenza finalizzata ai bisogni ed alla cura della popolazione in oggetto.  

 

FG


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