News 2015
Durnwalder e Mussner a Castel Firmiano: in aprile conclusi i lavori di risanamento
A Castel Firmiano i lavori di restauro e messa in sicurezza entrano nella fase finale: l’80% degli interventi è ultimato, come hanno constatato ieri (giovedì 2) in un sopralluogo il presidente della Provincia Luis Durnwalder e l’assessore ai Lavori pubblici Florian Mussner. “Entro aprile si concludono i lavori voluti dalla Provincia per conservare la memoria storica e tutelare un bene culturale”, ha sottolineato Durnwalder. Poi toccherà a Reinhold Messner allestire il Museo della montagna: l'apertura del castello al pubblico è annunciata per il prossimo giugno.
La Provincia sta ultimando a Castel Firmiano gli interventi conservativi, affidati a sei imprese locali e condotti in stretta collaborazione con il sovrintendente ai beni culturali Helmuth Stampfer. Il progetto di recupero si è mosso lungo 4 direttrici: la conservazione della rovina ha precedenza su nuovi interventi di costruzione; il castello viene mantenuto nel suo attuale carattere; la silhouette esterna non viene modificata; nuovi elementi architettonici sono considerati “temporanei”, cioè concepiti per essere tolti in qualsiasi momento e realizzati in un unico materiale, l’acciaio nero.Lo stato di avanzamento dei lavori è stato verificato direttamente dal presidente Durnwalder e dall’assessore Mussner nel sopralluogo al castello, accompagnati dai progettisti responsabili Franz Bauer e Werner Tscholl e dai tecnici della Ripartizione Lavori pubblici.
Il presidente Durnwalder ha detto di aver seguito “con curiosità e grandi aspettative l’evolversi del progetto, e posso dire che la risposta è molto positiva: il compito di combinare armonicamente antico e nuovo, di conservare e innovare, non era facile ma ci siamo riusciti, garantendo funzionalità e senza sperperi.” Durnwalder ha ribadito che il risultato finale “è importante perchè investe direttamente tre aspetti fondamentali per l'Alto Adige, vale a dire la storia, la cultura e la montagna, raccolte in una struttura aperta a tutti e a pochi passi dal capoluogo.”
Dal canto suo l'assessore Mussner ha sottolineato che “in aprile si concludono i lavori iniziati nel maggio 2003, rispettando quindi la scadenza dei tre anni che ci eravamo posti", e si è complimentato sin d’ora con i progettisti e le aziende, tutte locali, “che hanno dato prova di grande specializzazione per offrire alla popolazione una struttura unica nel suo genere.”
Ill programma di restauro e conservazione del maniero stima i costi complessivi (interventi e infrastrutture) in circa 7,8 milioni €, l’80% dei lavori previsti è stato ultimato. Il risanamento ha riguardato otto costruzioni, Torre bianca compresa, per una cubatura complessiva di 7500 metri cubi, tutte le facciate, circa 700 metri del bastione circolare e il ripristino del vecchio selciato. Oltre ai necessari allacciamenti esterni, impianti di riscaldamento e di aerazione, il castello presenta misure per l’accesso delle persone disabili.
Si è poi allungato il progettato camminamento sulle mura di cinta, in modo da offrire ai visitatori una passeggiata lungo i bastioni dalla Torre bianca fino alla parte a nord del castello. Di nuova costruzione sono il piccolo edificio di ingresso (che ospiterà la cassa) e i servizi sanitari del ristorante. Il progetto prevede anche l’illuminazione fissa dell’intero maniero. I lavori si concludono in aprile, poi toccherà a Reinhold Messner allestire il nuovo Museo della montagna. L’apertura ufficiale è prevista per giugno prossimo, i primi dati annunciano circa 1100 metri quadrati di superficie espositiva, un dislivello di 400 metri e circa tre ore per visitare il museo con la dovuta calma.
L’Amministrazione provinciale, dal 1996 proprietaria della struttura, si occupa solo dei lavori in materia di sicurezza, restauro e adeguamento delle infrastrutture del castello. Un’eccezione è data dalla Torre bianca, dove la Provincia vuole documentare direttamente - sui vari piani - la storia dell’Alto Adige, in particolare gli eventi del XX secolo. Il concetto espositivo, in quest’area specifica del futuro museo, è stato elaborato dalle Ripartizioni provinciali Cultura e Beni culturali. Una delle tappe fondamentali sarà ovviamente, per il significato simbolico che riveste nella storia locale, lo stesso Castel Firmiano e il raduno che ospitò nel 1957.
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