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L’ass. Widmann: “La nuova legge sugli impianti a fune rafforza il turismo invernale”

Sono bastate poche ore al Consiglio provinciale per approvare ieri (11 gennaio 2006) la legge sulla disciplina degli impianti a fune, proposta dall’assessore ai Trasporti e Turismo Thomas Widmann. “Questo dimostra”, sostiene l’assessore, “quanto sono importanti le nuove regole se vogliamo mantenere e difendere la nostra posizione di destinazione invernale prediletta in Europa”.

Lo scorso anno, in Alto Adige erano funzionanti non meno di 374 impianti pubblici a fune, e 3.000 privati, la cui costruzione e gestione era regolata da due diverse leggi. Con la nuova disciplina degli impianti a fune, approvata ieri dal Consiglio provinciale su proposta dell’assessore Thomas Widmann, impianti in servizio pubblico ed impianti in servizio privato vengono regolamentati da un’unica legge, la quale, a sua volta, è redatta sulla base delle più moderne esigenze.

“Contemporaneamente”, spiega il responsabile provinciale del settore mobilità, “sono state introdotte delle semplificazioni amministrative, in particolare per quanto riguarda il rilascio delle concessioni per gli impianti pubblici”. Anche il procedimento di approvazione delle piccole sciovie, usate per lo più nelle scuole di sci, è stato semplificato.

“La nostra posizione di vertice tra le destinazioni del turismo invernale”, commenta Thomas Widmann, “si deve anche all’alta qualità dei nostri impianti ed ai collegamenti tra le diverse aree sciistiche, che creano caroselli molto apprezzati dagli sciatori”. Per questo è importante promuovere queste strutture, eliminando gli impedimenti alla loro gestione, in modo tale da rafforzare ulteriormente il turismo invernale in Alto Adige. “Non si tratta di aumentare la capacità degli impianti, con i quali saremmo in grado di trasportare oggi, in un’ora, tutti gli abitanti dell’Alto Adige”, spiega ancora Widmann, “quanto di investire in qualità e sicurezza”. “Se i nostri impianti effettuano in un anno 120 milioni di passaggi”, sottolinea l’assessore, “dobbiamo essere in grado di offrire a questo enorme numero di utenti i più alti standard qualitativi”.

La nuova legge sugli impianti a fune offre anche nuove opportunità alle aree sciistiche di dimensioni minori. “Mantenere economicamente competitive queste zone”, conclude Thomas Wdmann, “è nell’interesse di tutti, perché le piccole aree sciistiche sono necessarie per garantire il turismo anche in periferia”.  

MC


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