Giornata dell’Autonomia 2014

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In Alto Adige una centrale di pagamento per lo sviluppo rurale

Dal 2007 l'Alto Adige potrà contare su un proprio organismo pagatore per le misure che riguardano il Piano di sviluppo rurale. A questa centrale di pagamento spetteranno i compiti di controllo delle domande e di liquidazione dei contributi. L'istituzione della centrale è stata concordata oggi (giovedì 1) a Verona dall'assessore provinciale Hans Berger con i colleghi delle Regioni autonome delle aree montane.

L'assessore Hans Berger nell'incontro di Verona con i colleghi Tiziano Mellarini (Trento), Enzo Marsilio (Friuli) e Giuseppe Isabellon (Aosta)
Già da alcuni mesi un gruppo di lavoro, composto dai responsabili del settore agricolo di Alto Adige, Trentino, Friuli Venezia Giulia e Valle d'Aosta, si riunisce periodicamente per concordare una strategia di azione sui temi più rilevanti che riguardano la montagna. Nel vertice odierno si è discusso in particolare dell'istituzione di una propria centrale di pagamento UE e di un documento congiunto sul futuro Piano di sviluppo rurale per il periodo 2007-2013.

Le Regioni intendono impegnarsi per la creazione di un organismo pagatore dei finanziamenti UE che faccia da pendant a quello romano. Finora, infatti, per i controlli delle domande e il versamento dei contributi europei è competente l'GEA a Roma, a cui pervengono tutte le domande dalle varie Regioni. Per rendere in futuro i controlli più rapidi, flessibili e soprattutto per semplificare la procedura, si punta a creare dal 2007 una propria centrale di pagamento. "In tal modo abbiamo la possibilità di compiere tutto l'iter in sede locale, dalla preparazione delle misure fino al pagamento", spiega l'assessore Berger.
La nuova struttura dovrà essere autonoma, "perchè controllore e controllato non possono coincidere", specifica Berger. Il gruppo di lavoro propone, per limitare l'impegno organizzativo per la creazione di una simile centrale, di sfruttare la collaborazione tra le Regioni autonome in particolare nell'elaborazione dei necessari programmi informatici.

Nella riunione si è concordato anche su una presa di posizione congiunta da inviare al Ministero per le Politiche agricole e riguardante la redazione dei nuovi Piani di sviluppo rurale. "La soluzione che auspichiamo è quella di piani di finanziamento a livello nazionale e di programmi di interventi a livello locale", sottolinea l'assessore Berger. Ma da Bruxelles arrivano pareri contrari a questa soluzione. "Non dovesse passare, ci batteremo per un programma quadro su scala nazionale che comprenda il pacchetto di misure regionali nel rispetto delle nostre competenze autonomistiche", conclude Berger.

pf


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