Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Presentata dal Comitato Pari Opportunità la Campagna contro la violenza economica

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza alle donne, che si celebra domani, 25 novembre, il Comitato provinciale Pari Opportunità – Servizio Donna lancia una campagna di sensibilizzazione contro la violenza economica. L’iniziativa è stata presentata oggi dall’assessora alle Pari Opportunità, Luisa Gnecchi, e dalla presidente del Comitato, Julia Unterberger, nel corso di una conferenza stampa ospitata a Palazzo Widmann, Bolzano.

La presentazione della campagna

Anche quest’anno, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra il 25 novembre, il Comitato provinciale Pari Opportunità – Servizio Donna lancia una campagna di sensibilizzazione sul tema. Quest’anno essa ruoterà intorno al concetto di violenza economica. Il motivo l’ha spiegato l’assessora alle Pari Opportunità Luisa Gnecchi nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna, ospitata questa mattina a Palazzo Widmann, Bolzano: “Le donne”, ha detto l’assessora, “fanno spesso scelte dettate dall’amore per i figli, i genitori, il marito: per dedicarsi ai congiunti scelgono lavori che occupano meno tempo, con il part-time, o addirittura di restare a casa. Ma sono scelte che si pagano in termini di carriera, affermazione sociale, pensione e disponibilità economica”. Succede così che, quale parte economicamente debole della famiglia, la donna sia costretta a subire le scelte del compagno o marito, che tiene i cordoni della borsa.

Si tratta di una situazione di debolezza che le donne si portano dietro da secoli, e che nemmeno nell’epoca illuminista, quando si prendeva coscienza dei diritti della persona umana, si pensò di sanare: anzi, come ha spiegato la presidente del Comitato provinciale Pari opportunitá Julia Unterberger in un breve excursus storico, “mentre si poneva l’accento sui diritti fondamentali di libertà, uguaglianza e fraternitá, ci si guardava bene dal concederli anche alle donne. Lo stesso diritto di famiglia italiano è stato a lungo viziato dalla concezione della donna come persona dipendente dal marito, ed anche dopo la riforma del 1975, quando è stata introdotta la parità tra coniugi, il fatto che il matrimonio sia un contratto di natura privatistica ha impedito al legislatore di andare a definire elementi importanti, quali, per esempio, l’entità del contributo economico che il coniuge che lavora dovrebbe dare all’altro”.

Per sensibilizzare la popolazione, ma anche le stesse donne vittime di questa sottile forma di sopruso, contro la violenza economica, il Comitato provinciale Pari Opportunità affiggerà in tutta la provincia, per quattro settimane, manifesti che riproducono tre immagini simbolo della violenza economica: una casalinga lasciata senza soldi dal marito, due bambini ai quali il padre non paga l’assegno di mantenimento lavorando in nero, ed un uomo che ha appena provveduto a chiudere il conto in banca alla moglie. Le immagini sono accompagnate dalla scritta: “Questa è violenza economica”.

“Da una ricerca effettuata in Emilia Romagna è emerso che il 40% delle donne che si rivolgono ai Centri antiviolenza è vittima di violenza economica, oltre che di altre forme di sopruso”, ha sottolineato questa mattina la vicepresidente del Comitato Alessandra Spada. Per affrontare questa situazione, oltre alla campagna di sensibilizzazione il Comitato provinciale Pari Opportunità propone per sabato prossimo, 26 novembre, un convegno sulla Violenza economia in famiglia. Destinato ad esperti di diritto, avvocati e giuristi, ma anche a semplici cittadini interessati, esso si svolgerà dalle 14.00 alle 20.00 nel cortile interno di Palazzo Widmann, quando esperti del settore illustreranno la riforma del diritto di famiglia. Al tema della violenza economica, infine, è dedicato anche l’ultimo numero di “ëres – frauenINFOdonne”, il bollettino del Comitato provinciale Pari Opportunità, distribuito gratuitamente. Per informazioni è possibile contattare il Servizio Donna allo 0471.411180, serviziodonna@provincia.bz.it.

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MC

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