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Marchio di qualità: Frick, Berger e Widmann sul via libera da Bruxelles

Gli assessori provinciali Werner Frick, Hans Berger e Thomas Widmann hanno brindato oggi (mercoledì 16) a Bolzano con i produttori del settore alimentare al via libera giunto da Bruxelles per il nuovo marchio di qualità. “Dopo l'ok dell'UE la denominazione 'Alto Adige' potrà continuare ad essere utilizzata”, hanno spiegato gli assessori.

Frick, Berger e Widmann brindano al nuovo marchio di qualità approvato dall'UE (Foto USP/Pertl)
Non sono passati tre anni da quanto l’Unione Europea voleva impedire di contrassegnare i prodotti locali di qualità con la dicitura 'Alto Adige. Nelle scorse settimane è arrivata invece da Bruxelles l'approvazione del nuovo marchio che consente di mantenere la denominazione 'Alto Adige'. "È dunque il momento giusto per brindare al successo avuto a Bruxelles e per ringraziare tutti i partners della preziosa collaborazione", hanno affermato oggi (mercoledì 16) a Bolzano gli assessori Frick, Berger e Widmann durante l'incontro con i produttori del settore.

L'assessore Frick ha illustrato le varie fasi della procedura, dai primi reclami contro il marchio di tutela nell’anno 2001 fino all’approvazione del nuovo marchio di qualità da parte della Commissione Europea il 20 ottobre 2005, frutto di una lunga trattativa con le autoritá di Bruxelles. Gli assessori Berger e Widmann hanno ribadito l’importanza del marchio di tutela sia per l’agricoltura che per il turismo. "Questo marchio è migliore e più incisivo, rispetto a quelli approvati finora dalla UE, in quanto si concentra esclusivamente su elementi chiave quali la provenienza e la qualità dei prodotti."Con tale marchio si puó senz’altro intraprendere una strategia ambiziosa ed aprire un nuovo capitolo per lo sviluppo del prodotto, hanno spiegato ancora gli assessori.

Come noto, nel 2001 alcuni reclami a livello europeo contro il marchio di tutela altoatesino minacciavano l’avvio di un procedimento per violazione del diritto comunitario. In questa situazione l’Alto Adige fece un passo indietro: invece di difendere il marchio di tutela, ne elaborò uno nuovo, che venne sviluppato nell’ambito di un gruppo di lavoro per il marchio unico. L’assessore Frick, in stretta collaborazione con i produttori dei vari settori, elaborò una nuova legge sul marchio. Nel gennaio 2005 il nuovo marchio di qualità è stato notificato a Bruxelles e il “caso marchio di tutela” archiviato ufficialmente. In giugno la Giunta provinciale ha dato il via libera alla nuova legge. In estate poi le autorità di Bruxelles chiesero di modificare ancora una volta il simbolo integrando le parole "qualitá controllata": il nuovo marchio ha superato anche questo ultimo ostacolo e dopo difficili trattative si è riusciti a salvare la sua immagine. In conclusione Bruxelles ha dato il suo benestare, sia al nuovo marchio, che alla nuova legge che lo tutela. Ora non rimane che l’approvazione da parte del Consiglio provinciale e si prevede che il marchio entrerà in vigore ancora quest’anno.

La nuova legge, hanno ribadito Frick, Berger e Widmann, vuole garantire un alto livello di qualità per i prodotti agroalimentari, che verrà valutata da un organismo indipendente e dovrà essere nettamente più alta e specifica rispetto agli standard legislativi. Alla famiglia dei "prodotti certificati di qualità altoatesini" appartengono i prodotti IGP, quali lo speck e le mele, il formaggio Stelvio DOP, i vini di qualità altoatesini e tutti quei prodotti con il marchio di qualità, come il latte, il pane, la grappa, il succo di mela, il miele, le verdure, i piccoli frutti ed altri che si aggiungeranno nel prossimo futuro. I prodotti saranno gestiti con il nuovo strumento del marchio ombrello, integrato ora dal nuovo marchio di qualità. "E’ fondamentale che tutti questi prodotti offrano una qualità certificata e controllata. Questo era il nostro obiettivo e ora anche Bruxelles ci ha dato ragione", hanno concluso Frick, Berger e Widmann.

pf


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