Sanità / Sociale | 05.10.2005 | 17:07

Nota dell’Assessorato alla sanità riguardo alla sentenza di oggi del giudice del lavoro sul ricorso dei medici

L’Assessorato alla sanità ed alle politiche sociali ha preso posizione con una nota riguardo alla sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Bolzano, Francesco Muscetta, con la quale viene trasmessa alla Corte Costituzionale la questione riguardante la libera professione dei medici ospedalieri.

Il ricorso di 450 medici ospedalieri contro la regolamentazione della Provincia in materia di esercizio della libera professione era oggi all’ordine del giorno del giudice del lavoro del Tribunale di Bolzano, Francesca Muscetta. Il giudice ha deciso di inviare la questione all’esame della Corte Costituzionale.

Sarà quindi la Corte Costituzionale, sottolinea la nota dell’Assessorato, a chiarire le competenze autonomistiche della Provincia in materia di personale e dell’organizzazione dei propri servizi. Il giudizio della Corte Costituzionale chiarirà, inoltre, secondo la nota, se i contratti collettivi per il personale sanitario che opera in provincia di Bolzano possano essere adeguati e stipulati tenendo conto della realtà e delle esigenze altoatesine, oppure se debbano essere adottati i contratti di lavoro nazionali.

Tali contratti nazionali dei medici prevedono, come è noto, l’esercizio dell’attività libero professionale da parte dei medici ospedalieri. Attualmente l’esercizio della libera professione per i medici ospedalieri in Alto Adige è possibile solamente in misura molto ridotta.

Secondo il dott. Florian Zerzer, direttore del Dipartimento sanità e politiche sociali “Con la sua normativa la Giunta provinciale vuole evitare che in Alto Adige si crei una medicina suddivisa in due classi, dove vengono privilegiati i pazienti più abbienti”.

A fronte della loro rinuncia alla libera professione, conclude la nota dell’Assessorato, i medici ricevono una considerevole retribuzione per le ore in più che svolgono all’interno delle strutture ospedaliere.

FG