Giornata dell’Autonomia 2014

News 2015

Informazioni sui funghi velenosi mortali

L’Assessorato alla Sanità, in collaborazione con il Gruppo Micologico Bresadola di Bolzano, presieduto dal Dr. Karl Kob, informa la popolazione che in questi giorni è stata riscontrata la presenza, nei boschi della nostra provincia, di diverse specie di funghi velenosi, tra cui alcune specie velenose mortali. Le specie velenose potenzialmente mortali riscontrate durante l’ultimo fine settimana sono: l’Amanita phalloides, l’Amanita virosa ed il Cortinarius orellanoides (speciosissimus).

funghi velenosi mortali
L’Amanita phalloides è caratterizzata da un cappello di colore verdastro-brunastro e da lamelle bianche. Il gambo è dotato di un anello, mentre alla base è circondato da una valva che vagamente ricorda la pelle di un uovo. La stessa specie fungina può avere anche un cappello bianco. In questo caso si tratat dell'Amanita phalloides, forma alba, che, da parte degli inesperti, può ancora più facilmente essere scambiata con prataioli bianchi commestibili.

L'Amanita virosa, invece, presenta le seguenti caratteristiche: capello biancastro con sfumature crema, inizialmente campanulato poi disteso, gambo bianco, cosparso di fiocchi con colori, anello incompleto, poco persistente, alla base ampio bulbo emisferico, ricoperto da una valva membranosa, aperta verso l’alto.

I primi sintomi di avvelenamento da Amanita phalloides compaiono a distanza di 6-24 ore (di norma tra 8-12 ore) dal consumo del pasto di funghi e consistono in vomito incoercibile, diarrea grave, dolori addominali con coliche. In genere, questa fase dura circa un giorno. Dopo un apparente ed ingannevole periodo di miglioramento della durata di 12-24 ore, segue la fase epatica, caratterizzata da gravi sintomi di epatite. Nei casi di sospetta intossicazione da Amanita phalloides è necessario il ricovero ospedaliero (reparto di rianimazione).

Nei casi di intossicazione particolarmente gravi (epatite fulminante!) la vita può essere salvata solo attraverso un trapianto di fegato urgente. Da parte di raccoglitori inesperti, soprattutto la forma bianca di Amanita phalloides, ma anche l’Amanita virosa, possono essere scambiate per specie commestibili del genere Agaricus (“prataioli”).

Oltre alle specie fungine epatotossiche nei nostri boschi crescono numerosi altri funghi velenosi, tra cui il temuto Cortinarius orellanoides (speciosissimus) che contiene una pericolosa tossina renale. È fungo a lamelle, di colore arancio o rosso-brunastro, dotato di un umbone appuntito al centro. Date le gravi ed irreversibili lesioni renali, l’intossicazione da Cortinarius orellanoides richiede spesso un urgente trattamento dialitico in un reparto di emodialisi ed, in un momento successivo, il trapianto di rene.

Il fungo Cortinarius orellanoides può essere scambiato dai raccoglitori inesperti soprattutto con le seguenti specie commestibili: Chroogomphus rutilus, Chroogomphus helveticus (Chiodello, Chiodetto), Armillaria mellea (chiodino, buona famiglia),

L’Assessorato alla Sanità ed il Gruppo Micologico Bresaola di Bolzano raccomandano di raccogliere solo i funghi conosciuti molto bene, nel pieno rispetto della normativa provinciale; di non raccogliere mai funghi sconosciuti o poco noti; in caso di sospetta intossicazione da funghi rivolgersi subito al medico curante e all’ospedale più vicino.

Chi desidera approfondire le proprie conoscenze micologiche dovrà frequentare appositi corsi teorico-pratici di micologia e si sottolinea che la consultazione di testi di micologia non potrà mai sostituire la frequenza di corsi tenuti da esperti. Coloro che vogliono far controllare i propri funghi raccolti, possono rivolgersi agli ispettorati micologici, istituiti presso i Servizi di igiene e sanità pubblica delle Aziende sanitarie.

FG


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