Giornata dell’Autonomia 2014

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Gnecchi al meeting internazionale in Toscana: più attenzione per badanti e servizi all'impiego

Misure per migliorare la situazione delle assistenti familiari, le cosiddette "badanti" ormai indispensabili in tantissime famiglie, e iniziative per perfezionare i servizi all'impiego e quindi l'inserimento lavorativo e sociale dei migranti: questi i temi affrontati dalla vicepresidente Luisa Gnecchi a Cecina (Livorno), dove sta partecipando al Meeting internazionale su cittadini e culture, che mette a confronto le esperienze delle Regioni italiane in materia.

"In Movimento: Cittadini, società, culture", questo il titolo dell'XI Meeting internazionale in corso fino al 23 luglio a Cecina (Livorno) promosso da Regione Toscana, Provincia di Livorno, e Comuni locali. La vicepresidente della Provincia Luisa Gnecchi ha partecipato, assieme ai rappresentanti delle altre Regioni, ieri e oggi (mercoledì 19) alla tavola rotonda sulle assistenti familiari, le cosidette "badanti", e al seminario di formazione europea dedicato a "Lavoro e Centri per l'Impiego - contrattare la parità".

Sono state messe a confronto le diverse esperienze delle Regioni italiane e l'assessora Gnecchi, competente provinciale su immigrazione, lavoro e pari opportunità, ha sottolineato l'esigenza che "nella Conferenza delle Regioni alla tematica delle assistenti familiari venga dedicata ampio spazio in una delle commissione interassessorili." Nella due giorni di lavori in Toscana - con esponenti di enti pubblici e privati a livello europeo - è emerso che "il problema dell’assistenza di non autosufficienti in famiglia è la questione ormai all'ordine del giorno nell'agenda politica di tutte le Regioni", sottolinea l'assessora Gnecchi. A Cecina sono state discusse varie misure per favorire l'arrivo e l'inserimento delle assistenti familiari straniere, dalla revisione migliorativa dei contratti collettivi delle donne alla maggiore collaborazione dell’Inps. "Purtroppo abbiamo constato che in tutte le Regioni sussiste una grave scarsità di permessi, così che l'ente pubblico attualmente è in grado di rispondere solo alla metà delle richieste provenienti dalle famiglie."

Riferendo dell'esperienza altoatesina, la vicepresidente Gnecchi ha ricordato tra l'altro l'attività per l'emersione del lavoro nero, la formazione lavorativa delle assistenti e lo Sportello di consulenza ed orientamento al lavoro di cura, premiato a livello nazionale, gestito dall'Associazione Donne Nissá al distretto socio-sanitario Europa-Novacella dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano e nato da un progetto FSE.

Intervendo poi al convegno sui servizi all'impiego, l'assessore Gnecchi ha ricordato la necessità per ogni Regione di "specializzare i propri operatori nella capacità di favorire la stesura di un bilancio di competenze per chi viene da altri Paesi: è infatti importante valutare titolo di studio, capacità e esperienza professionale del singolo cittadino migrante nel proprio Paese d’origine." Gnecchi ha inoltre illustrato come la Provincia di Bolzano abbia utilizzato i programmi del Fondo sociale europeo per l’alfabeitzzazione, con la collaborazione delle scuole, sia degli studenti stranieri che dei loro genitori, "per favorire i rapporti di scambio e interazione con la scuola, come ha ben dimostrato a Bolzano la scuola Dante Alighieri, che ha il più alto tasso di alunni stranieri del capoluogo."
Dall'esperienza delle singole realtà pubbliche italiane sono emersi infine i problemi e l'appesantimento burocratico provocati dalla legge Bossi-Fini, cui è stata imputata una scarsa capacità di trovare proposte concrete.

pf


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