I Centri linguistici
I Centri Linguistici della Provincia di Bolzano, costituiti nel 2007 per sostenere le scuole nell'educazione linguistica di alunne e alunni "con background migratorio", si presentano qui con nuove linee operative e con una ridefinizione dei propri ambiti di intervento.
Bambini e giovani provenienti da famiglie con diversi background linguistici e culturali o con biografie migratorie sono ormai parte integrante del mondo della scuola altoatesina di ogni ordine e grado.
Questo apre nuove prospettive in termini di educazione alla diversità e educazione linguistica, ma pone anche grandi sfide alle istituzioni educative. È quindi necessario fornire alle scuole il sostegno necessario per garantire pari opportunità educative a tutti i bambini e i ragazzi.
I Centri Linguistici, istituiti nel 2007, hanno finora sostenuto asili e scuole, sia con le risorse umane che con la consulenza. A causa delle condizioni strutturali, questo sostegno ha spesso avuto un carattere di primo soccorso, una circostanza che solo occasionalmente ha rispecchiato lo sviluppo sociale degli ultimi anni.
Con l'istituzione delle classi di concorso A023/bis e A023/ter, gli insegnanti di sostegno linguistico sono diventati parte integrante degli organici delle scuole e sono ora parte integrante del personale scolastico. Con questo cambiamento fondamentale nel settore del sostegno a bambini e giovani con lingue di origine differenti si prospettano per i centri linguistici nuovi settori di intervento:
Essi operano trasversalmente per gruppi linguistici e livelli di istruzione a stretto contatto con le Direzioni Istruzione e Formazione e a livello decentrato sono presenti presso i Centri di Consulenza Pedagogica attivati dalla Ripartizione Pedagogica tedesca in sei località chiave della Provincia Autonoma. Promuovono un insegnamento consapevole della lingua e della cultura, operano in rete, organizzano l’aggiornamento specifico per i docenti di italiano e tedesco L2 e offrono il servizio di mediazione interculturale. Nel campo della consulenza, l'obiettivo è quello di sostenere le scuole di ogni livello nello sviluppo di concetti sostenibili per affrontare una società sempre più diversificata.
L'educazione linguistica, la promozione del plurilinguismo, l'acquisizione di riferimenti culturali, dell’alfabetizzazione e il rafforzamento delle competenze di vita in contesti di diversità sono la chiave del successo educativo. La comunicazione e la partecipazione alla vita sociale, che sono il fine ultimo dell'integrazione e dell'inclusione, sono a loro volta strettamente legate alle competenze linguistiche e culturali. Fa quindi parte della missione educativa della scuola accompagnare in maniera continuativa lo sviluppo linguistico di tutti gli alunni.
L’incentivazione linguistica efficiente è progettata per essere "continuativa". È continuativa se collega in verticale i livelli di istruzione e in orizzontale le materie, le aree di apprendimento e le offerte scolastiche. In questo contesto sono di grande rilevanza anche l'inclusione di realtà plurilingui in cui vivono bambini e adolescenti e la collaborazione con le famiglie. È necessario prevedere misure di sostegno linguistico mirate a tutti i livelli di istruzione e in tutte le materie e rendere l'insegnamento disciplinare attento all’uso della lingua. I rappresentanti dei diversi livelli di azione comunicano e collaborano tra loro e seguono un programma comune per i singoli allievi, in cui l'osservazione continua del processo di apprendimento offre un buon orientamento.
L’incentivazione della lingua è sempre intesa come promozione del plurilinguismo. I bambini e i giovani portano con sé competenze linguistiche che vengono utilizzate e prese in considerazione nel processo di incentivazione linguistica. Qui vanno necessariamente menzionate l’intercomprensione e il translanguaging.
Il plurilinguismo va visto anche nel contesto del pluriculturalismo. La lingua è una componente importante di una cultura, è un'espressione di quella cultura e allo stesso tempo uno strumento per accedere alle sue espressioni. In questo senso, la promozione del plurilinguismo è anche la promozione di competenze interculturali e di un'educazione consapevole delle diversità. Agire e interagire in più lingue spesso vanno di pari passo con l'affrontare diversi aspetti culturali e insieme espandere, rendere flessibile e differenziare il pensiero e l'azione contribuendo a formare e consolidare l'identità linguistica e culturale.
(Cfr. Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione. 2001
Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione. 2020)
La diversità è una delle parole chiave degli ultimi anni: in natura o nella società, nelle imprese o nel settore dell'istruzione. Mentre in passato abbiamo fatto una distinzione fondamentale tra l'inclusione di persone con e senza disabilità e l'integrazione di persone con differenti background linguistici e/o culturali, oggi la diversità sussiste in tutti gli aspetti che distinguono le persone l'una dall'altra, siano essi sociali o cognitivi, linguistici o etnici, culturali o personali.
In questo senso, il termine cultura è anche più ampio di quanto comunemente inteso e va ben oltre la somma dei beni culturali dell'arte, della letteratura, della tradizione o della religione. La cultura in questo senso ampio determina il nostro pensiero e le nostre azioni. È un sistema differenziato di presupposti di base, valori, rituali, norme, elementi personali e strutturali e trascende gli standard nazionali, etnici e regionali.
La competenza di agire in maniera attenta alle diversità e transculturale è evidente in tutte le relazioni interpersonali. Esistono differenze culturali tra generazioni e generi diversi, tra gruppi sociali e professionali, tra gruppi religiosi e politici, così come tra persone di famiglie o Paesi diversi o persone con talenti e capacità diverse. La capacità di agire con la consapevolezza delle diversità è una delle competenze sociali basilari in un mondo sociale e lavorativo sempre più diversificato.
Agisce con consapevolezza delle diversità chi
- percepisce e riflette sulle differenze e sulle similitudini, le affronta ed entra in dialogo su di esse
- è aperto e curioso di incontrare persone di diversa estrazione culturale e linguistica, con diverse capacità e idee, e partecipa consapevolmente e responsabilmente alla formazione di questi incontri
- riconosce i cliché e gli stereotipi, li mette in discussione, li gestisce in modo responsabile e reagisce ad essi (coraggio morale),
- è capace di cambiare prospettiva e di vedere le azioni e i modi di pensare in modo differenziato,
- percepisce, riflette e trasforma i sentimenti positivi (fascino, ammirazione) o negativi (irritazione, insicurezza, paura) in modi di agire costruttivi,
- percepisce i propri valori e quelli degli altri, affronta i malintesi e i conflitti che ne derivano e sviluppa la tolleranza per l'ambiguità senza cadere nell'arbitrarietà e in un frainteso "politically correct".
Nell'educazione, l'azione consapevole della diversità è alla base dell'educazione inclusiva. Questo settore di competenza è sancito nei programmi di studio, tra l'altro, nell’ambito interdisciplinare dell' "educazione sociale".
Profilo Professionale del/della docente di Sostegno Linguistico per alunn* con background migratorio (A023bis-A023ter)
Ruolo e compiti
Premesso che il personale insegnante delle neoistituite classi di concorso A023 bis e -ter dispone delle stesse competenze pedagogiche sociali e personali necessarie ad ogni tipo di docenti per esercitare la propria professione, si indicano qui di seguito le competenze specifiche dei docenti appartenenti a queste classi di concorso:
- competenza negli ambiti della linguistica e della glottodidattica;
- competenza nella rilevazione dei bisogni linguistici delle/degli alunne/i con background migratorio ai fini della pianificazione delle necessarie azioni di sostegno linguistico;
- competenza metodologico-didattica ai fini:
• dell’apprendimento della L2,
• dell’acquisizione della lingua dello studio,
• della didattica disciplinare sensibile alla lingua,
• della didattica e apprendimento plurilingue,
- competenze interculturali.
La loro azione nelle singole scuole e per la rete dei Centri linguistici riguarda i seguenti campi di intervento:
- didattica strutturata e per livelli della/e lingua/e di scolarizzazione (dai neoarrivati fino ai progrediti);
- sostegno dell’apprendimento, sia nella lingua della scuola che in quella dello studio;
- co-teaching in lezioni disciplinari sensibili alla lingua;
- consulenza per tematiche attinenti all’incentivazione linguistica e alla didattica disciplinare sensibile alla lingua.
Le/i docenti di queste classi di concorso fanno parte integrante del collegio docenti della singola scuola a cui vengono assegnate/i, così come dei consigli delle classi in cui si trovano le/gli alunne/i da loro seguiti.
Secondo l’attuale normativa provinciale non dispongono al momento di diritto di voto durante le operazioni di scrutinio.
Il collegio docenti della scuola di appartenenza ratifica in quale forma tenere conto del loro parere rispetto allo sviluppo formativo delle/degli alunne/alunni da loro seguite/i.
Nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa del singolo istituto verrà altresì specificato quali compiti le/i docenti di sostegno linguistico assolveranno all’interno della scuola.
Queste/i docenti continueranno a fare riferimento per il loro sviluppo professionale ai consulenti di zona dei Centri.
Mediatrici/mediatori interculturali presso le scuole di ogni ordine e grado
Mediatrici e mediatori interculturali (MIC) hanno una funzione ponte tra appartenenti a diverse culture e diverse lingue, offrono un servizio di orientamento e accompagnano il processo di reciproco avvicinamento.
I MIC
- Provengono, di norma dalla stessa area culturale della famiglia/dell’alunno che accompagnano e parlano la loro lingua
- Conoscono la cultura dell’Alto Adige e parlano la lingua veicolare della scuola che frequenta l’alunna/-o
- Conoscono leggi e direttive regolanti i sistemi formativi del paese di provenienza dell’alunna/-o e dell’Alto Adige
- Hanno seguito percorsi formativi specifici per mediatori interculturali
Ambiti di competenza
I MIC e le/gli alunne/-i con background migratorio
Accompagnano bambini e adolescenti assieme alle loro famiglie nella prima fase di orientamento nel sistema formativo locale
Danno consulenza in merito a cultura, religione, tradizioni, lingue, sistema scolastico, ecc.
Traducono oralmente comunicati e importanti informazioni
I MIC e il personale docente
Facilitano la comunicazione con bambini, adolescenti e le loro famiglie
Sostengono il personale docente nella ricostruzione del percorso formativo seguito nel Paese di provenienza
Informano su cultura e sistema formativo del Paese di provenienza
Partecipano assieme al personale docente a progetti interculturali
I MIC e le/gli alunne/-i autoctone/-i assieme alle loro famiglie
Accompagnano classi/gruppi nella programmazione e nell’attuazione di progetti interculturali
Promuovono lo scambio interculturale tra alunne/i e le loro famiglie
I MIC lavorano/intervengono in accordo con il Consiglio di Classe. Gli obiettivi della loro attività sono definiti per iscritto e sono soggetti a valutazione.