Buone pratiche per l'integrazione in Alto Adige

Già da diversi anni sono presenti sul territorio provinciale azioni e progetti a livello locale a favore dell’integrazione sociale, lavorativa e culturale delle persone migranti che hanno deciso di stabilirsi in Alto Adige. In questa sezione vengono presentate alcune buone pratiche con l'obiettivo di valorizzare le esperienze attraverso la condivisione, affinché possano essere replicate o fungere da spunto in altri contesti territoriali.

Il Servizio di coordinamento per l’integrazione fornisce un sostegno finanziario e informativo alle organizzazioni che intendono avviare azioni e progetti finalizzati all’integrazione dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine e alla sensibilizzazione della popolazione autoctona.

Altri esempi di buona pratica sono presenti alla pagina "Migrazione e alfabetizzazione" e alla pagina della Commissione Europea.

Buone pratiche via email (iscriversi / disiscriversi alla newsletter)

Paura e bugie in UE, come combattere la disinformazione sui migranti

I risultati della ricerca condotta da Foundation for European Progressive Studies, European Policy Centre, Friedrich-Ebert-Stiftung e Fundación Pablo Iglesias

Piuttosto che contrastare direttamente la disinformazione sui migranti, i professionisti della comunicazione e i decisori politici dovrebbero promuovere narrazioni alternative che indeboliscano l’appeal di messaggi che incitano alla paura e all’odio, e riformulare interamente il dibattito sulla migrazione.   
È la conclusione dalla ricerca Fear and lying in the EU: Fighting disinformation on migration with alternative narratives  condotta da Foundation for European Progressive Studies, European Policy Centre, Friedrich-Ebert-Stiftung e Fundación Pablo Iglesias, che ha esaminato quasi 1,500 notizie pubblicate in 4 Stati Ue (Germania, Italia, Spagna e Repubblica Ceca), tra maggio 2019 e luglio 2020.  
Secondo gli autori, la disinformazione sulle migrazioni cerca di sfruttare le paure dei lettori per polarizzare l’opinione pubblica, costruire scontento, seminare divisioni e determinare l’agenda politica. Tende ad adattarsi e a cambiare in base alle preoccupazioni principali del pubblico. La pandemia di Covid-19 per esempio, ha portato a un flusso in crescita di articoli che legano i migranti ai rischi di infezione e che li accusano di ricevere trattamenti privilegiati. 

DZ