Buone pratiche
Qui troverete i progetti di integrazione e inclusione che hanno avuto successo in Alto Adige, ma anche a livello nazionale ed europeo. L'obiettivo è quello di condividere queste importanti esperienze in modo che possano essere adottate anche altrove. In questo modo è possibile sfruttare le sinergie e risparmiare tempo e costi.
Il Servizio di coordinamento per l’integrazione fornisce un sostegno finanziario e informativo alle organizzazioni che intendono avviare azioni e progetti finalizzati all’integrazione dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine e alla sensibilizzazione della popolazione autoctona.
Altri esempi di buona pratica sono presenti alla pagina "Migrazione e alfabetizzazione".
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Alto Adige: “MATCH Migration and Sports – a Challenge for Sports Associations and Trainers"
Il progetto "MATCH MigrAtion and SporTs - a CHallenge for Sports Associations and Trainers" ha concentrato le sue attività sul tema dell'integrazione dei migranti nello e attraverso lo sport, coinvolgendo istituzioni di 5 paesi per realizzare materiali, fornire esempi e indicazioni concrete per le associazioni sportive.
Insieme al Comitato provinciale di Bolzano del CONI, l’Ufficio sport della Provincia autonoma di Bolzano ha partecipato al progetto europeo “MATCH. Migration and Sports – a Challenge for Sports Associations and Trainers” sull’integrazione dei migranti nello e attraverso lo sport. Il progetto transnazionale, rivolto a tecnici e dirigenti che operano nel mondo dell’associazionismo sportivo, era inserito nel programma Grundtvig “Lifelong Learning” e prevedeva la partecipazione di partner istituzionali provenienti da cinque Paesi europei e da realtà molto diverse tra loro: il Land Stiria in Austria, la Confederazione calcistica amatoriale di Lousada in Portogallo, la ONG CVS Broxbourne and East Herts nel Regno Unito e il Comitato olimpico nazionale croato.
Per quanto concerne l’Alto Adige, come buona pratica è stato presentato il festival sportivo multiculturale “let’s play”, organizzato annualmente dalla onlus “OEW-Organizzazione per Un mondo solidale” a Bressanone. L’idea di un torneo sportivo al quale le persone del posto e i migranti partecipano insieme è tanto semplice quanto geniale: le squadre si confrontano non solo in giochi per noi “classici” come il calcio o il beachvolley ma anche in discipline considerate “esotiche” dalla comunità locale come il cricket. In questo modo l’inclusione dei nuovi arrivati nella realtà locale lascia il posto a un torneo costruito insieme, a
tutto vantaggio della conoscenza e dello scambio reciproco.
Contatto: Laura Savoia - Sport e promozione della salute presso la Provincia autonoma di Bolzano
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