Buone pratiche per l'integrazione in Alto Adige

Già da diversi anni sono presenti sul territorio provinciale azioni e progetti a livello locale a favore dell’integrazione sociale, lavorativa e culturale delle persone migranti che hanno deciso di stabilirsi in Alto Adige. In questa sezione vengono presentate alcune buone pratiche con l'obiettivo di valorizzare le esperienze attraverso la condivisione, affinché possano essere replicate o fungere da spunto in altri contesti territoriali.

Il Servizio di coordinamento per l’integrazione fornisce un sostegno finanziario e informativo alle organizzazioni che intendono avviare azioni e progetti finalizzati all’integrazione dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine e alla sensibilizzazione della popolazione autoctona.

Altri esempi di buona pratica sono presenti alla pagina "Migrazione e alfabetizzazione" e alla pagina della Commissione Europea.

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Euregio unita: al Brennero misure transitorie, no a un collo di bottiglia

Eventuali controlli al Brennero dovranno avere carattere straordinario, transitorio e temporaneo: è quanto chiedono a Italia e Austria i presidenti Arno Kompatscher, Ugo Rossi e Günther Platter riuniti oggi (15 febbraio) a Bolzano nella seduta del GECT Euregio. Sì a Schengen, no alle barriere, il Brennero "non deve diventare un collo di bottiglia". Domani lo ribadiranno a Vienna, poi a Roma.

riunione del GECT

Riuniti a Bolzano i Presidenti di Alto Adige, Tirolo e Trentino hanno ribadito l’unità di intenti nell’impegno comune nell’Euroregione, "perché ci sono problematiche che possiamo risolvere solo assieme." I tre territori hanno da tempo sperimentato la cooperazione fra loro, dentro una logica assolutamente europea: "Questo è il senso vero della nostra Euroregione. Vogliamo quindi affrontare il difficile momento con la precisa volontà di salvaguardare e implementare i risultati che abbiamo raggiunto fino ad oggi e con un'azione nel segno dei principi ma anche in maniera pragmatica e realistica", ha detto Ugo Rossi, presidente di turno del GECT. Da mesi si lavora nella task force dell’Euregio dedicata ai flussi dei migranti, oggi c’è stata la riunione per formalizzare la strategia nel confronto con i due Governi nazionali. La delibera del GECT ha per oggetto le iniziative a salvaguardia degli sviluppi europei dell'Euregio e formula alcune precise richieste che saranno oggetto del confronto dei tre Presidenti già domani a Vienna con la ministra degli interni Mikl-Leitner e successivamente a Roma con l’omologo ministro Alfano. "Non è una delibera contro qualcosa o qualcuno, bensì un impegno a collaborare per gestire questa emergenza in una logica che non deve essere di chiusura del percorso storico dell’Euregio. Questa situazione va vista come una sfida per far crescere l’Euregio e i suoi valori", così i Presidenti hanno ribadito la valenza storica e simbolica del confine del Brennero. "Una frontiera diversa da tutte le altre, perchè gli effetti positivi di Schengen si sono materializzati soprattutto al Brennero", ha ricordato Arno Kompatscher.

Queste in sintesi le richieste dell’Euregio a Italia e Austria: sollecitare l’UE a mettere in sicurezza i confini esterni e a ripartire i profughi in modo equo su tutti gli Stati membri, impegnarsi a rivedere l’Accordo di Dublino per poter attuare una vera politica comune europea in materia di profughi, lavorare per una gestione coordinata degli spazi di confine in stretto coordinamento con i governi locali nel caso in cui il flusso di profughi della cosiddetta rotta balcanica si sposti sempre più verso ovest e gli Stati europei continuino a dimostrare una incapacità di agire insieme. Il GECT chiede inoltre a Austria e Italia di evitare che il Brennero, fondamentale asse di trasporto europeo, si trasformi in un collo di bottiglia: vanno adottate per tempo misure appropriate per garantire una rapida registrazione e una distribuzione dei profughi già al momento del loro ingresso sul territorio nazionale ed evitare così l'insorgere di situazioni critiche al confine.

"La delibera del GECT fa chiarezza sulla posizione di Alto Adige, Tirolo e Trentino - ha detto Kompatscher - rispetto a una situazione in evoluzione che oggi presenta ancora scenari variabili ma davanti a cui l’Euregio non vuole farsi trovare impreparata." A Italia e Austria si chiede quindi di salvaguardare l’accordo di Schengen e eseguire eventuali futuri controlli nelle zone di confine nei rispetto di determinate condizioni: la durata e la modalità devono essere commisurate ai limiti necessari per superare l’attuale situazione di crisi; i controlli in ogni caso do0vranno essere eseguiti in modo da poter garantire la libera circolazione dei cittadini UE, riducendo al minimo l’impatto sull’economia, sul turismo e sulla mobilità dei pendolari. "Se tali misure saranno necessarie – ha precisato Kompatscher – dovranno avere carattere straordinario, transitorio e limitate sul piano temporale, ma non potranno intaccare i principi di Schengen e la portata dell'Euregio." Kompatscher ha ricordato che il premier Renzi e il cancelliere Faymann hanno confermato di voler collaborare d’intesa con i governi del territorio, "e noi siamo pronti ad affrontare questa responsabilità e ad assumerci la nostra parte di compito. Sulle modalità e gli strumenti discuteremo direttamente con i Ministri degli Interni a Vienna e Roma."

Il presidente tirolese Platter ha sottolineato che l’Euregio conferma la sua disponibilità "a partecipare attivamente alle procedure concordate tra i Governi nazionali e l’UE per risolvere il prima possibile un possibile scenario di crisi ai confini italoaustriaci. In particolare i valichi tra Tirolo e Alto Adige non devono diventare teatro di uno stato di emergenza, una seconda Spielfeld. Bisogna finalmente garantire una registrazione rapida e un’equa ripartizione dei migranti direttamente al loro arrivo in Europa."

vf

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