Buone pratiche
Qui troverete i progetti di integrazione e inclusione che hanno avuto successo in Alto Adige, ma anche a livello nazionale ed europeo. L'obiettivo è quello di condividere queste importanti esperienze in modo che possano essere adottate anche altrove. In questo modo è possibile sfruttare le sinergie e risparmiare tempo e costi.
Il Servizio di coordinamento per l’integrazione fornisce un sostegno finanziario e informativo alle organizzazioni che intendono avviare azioni e progetti finalizzati all’integrazione dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine e alla sensibilizzazione della popolazione autoctona.
Altri esempi di buona pratica sono presenti alla pagina "Migrazione e alfabetizzazione".
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Patto per l'integrazione, al via percorso con incontri e piattaforme web
Un patto per l'integrazione che sappia partire dal basso, includendo parti sociali e cittadini, e che possa raccogliere i loro contributi sia durante una serie di incontri, sia sul web. Questo il percorso indicato dall'assessore provinciale Philipp Achammer nel corso di una conferenza stampa.
In Provincia di Bolzano vivono attualmente 46mila persone con un background migratorio, un numero che pone la società altoatesina di fronte a nuove e importanti sfide, e che porta la questione dell'integrazione tra le priorità dell'agenda politica locale. Dopo aver posto le basi con la legge sull'integrazione del 2011, la Giunta provinciale sposta l'asticella più in là, e guarda al futuro. "Occorre avviare un processo in grado di coinvolgere i cittadini in maniera attiva - ha sottolineato Achammer - e che porti alla nascita di un vero e proprio patto sull'integrazione in grado di definire le forme di convivenza secondo un sistema di diritti e doveri". L'assessore Philipp Achammer, e la direttrice del Dipartimento Vera Nicolussi-Leck, hanno illustrato i passi in avanti già compiuti nel corso degli ultimi mesi tramite il coinvolgimento di attori e "moltiplicatori" della società civile che hanno partecipato a una serie di tavoli e gruppi di lavoro e che ora sfoceranno in un vero e proprio "laboratorio sul futuro" di due giorni.
L'11 e il 12 settembre, presso la sede dell'APA ai Piani di Bolzano (3° piano) vi saranno due incontri nel corso dei quali si discuterà la prima bozza del patto per l'integrazione, che verrà anche "aperta" ai contributi dei cittadini sulla pagina web www.provincia.bz.it/integrazione. "Per assicurare che il patto per l'integrazione goda di un ampio consenso - ha spiegato Achammer -e che anche in futuro le persone con o senza background migratorio collaborino allo sviluppo del lavoro sull'integrazione in Alto Adige, è importante la collaborazione dei cittadini, chiamati a esprimere in maniera costruttiva e oggettiva le proprie difficoltà, le proprie speranze ma anche le proprie paure". Il patto per l'integrazione, dopo il parere espresso dalla consulta provinciale, verrà sottoposto in novembre alla Giunta guidata dal presidente Arno Kompatscher, prima di passare in dicembre in Consiglio per l'approvazione definitiva.
La vicepresidente della consulta provinciale per l'integrazione, Paola Carbajal Sánchez, durante la conferenza stampa ha spiegato che "per la convivenza pacifica in Alto Adige, è necessaria un'ampia legittimazione popolare", mentre Verena Wisthaler e Johanna Mitterhofer dell'EURAC hanno presentato i risultati di una ricerca sull'integrazione svolta a livello comunale e comprensoriale. In conclusione, la direttrice Nicolussi-Leck ha ricordato l'importanza dell'operato svolto dal Servizio di coordinamento per l'integrazione della Provincia di Bolzano, attivo dal 2014, mentre l'assessore Achammer ha colto l'occasione per lanciare un appello alla popolazione altoatesina, alla quale viene richiesto spirito di solidarietà e accoglienza nei confronti dei profughi.
mb