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Produzioni

Blind Husbands. Erich von Stroheim e il cinema nelle Dolomiti

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BLIND HUSBANDS di Erich von Stroheim, 1919
Blind Husbands (Mariti ciechi) è il primo film scritto, diretto e interpretato da Erich von Stroheim, geniale e bizzarra personalità del cinema muto. Il film è ambientato nelle Dolomiti ma interamente girato negli Studi della Universal a Hollywood mentre le riprese in alta montagna furono effettuate in California. Una coppia di sposi americani trascorre le vacanze a Cortina. Lui, medico alpinista, pensa solo alle scalate. Un ufficiale austriaco, modesto arrampicatore ma intraprendente donnaiolo, approfitta della situazione per corteggiare disinvoltamente la moglie. Il confronto tra i due uomini avviene durante una sfida alpinisitica. Edizione digitale del 2008 sottotitolata in italiano a cura del Centro Audiovisivi Bolzano.


In motocicletta sulle Dolomiti

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Un gruppo di entusiasti motociclisti di Vienna decide, nel 1926, di realizzare un film sulle Dolomiti. Dopo un primo sopralluogo la spedizione è attentamente preparata, ma contrattempi, incidenti, ritardi, ostacoli burocratici e liti nel cast ritardano l’inizio delle riprese. Con mezzi tecnici ridotti, in appena due settimane, la troupe dà avvio alle riprese di uno straordinario viaggio in motocicletta da Vienna fino alle Tre Cime di Lavaredo. Riprese di montagna e passione per i motori si fondono in questo documentario che per qualità e tematiche rappresenta un unicum nella cinematografia sportiva dell’epoca. Le star del film sono le moto, presenti in quasi tutte le inquadrature, e i paesaggi alpini che incantano i protagonisti come gli spettatori.  Film di Lothar Rübelt del 1926, restaurato in collaborazione con il Filmarchiv Austria. Edizione digitale del 2003 a cura del CAB.

 


Die Würghand. Il regista e la diva

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La storia di una donna che combatte ad ogni costo per realizzare i propri desideri. Amore, tradimento, voglia di riscatto, ansia di vivere e caduta si mescolano in questo film muto meravigliosamente virato a colori dal regista bolzanino Cornelius Hintner. La diva Carmen Cartellieri, nel ruolo principale, impersona la figura di Rose, dondandole mille sfaccettature interpretative. La trama logica e conseguente, le riprese spettacolari in alta montagna, gli interpreti al meglio delle loro possibilità, consentono al regista di realizzare un'opera di ampio respiro, che a più di ottanta anni dalla prima proiezione può ancora essere apprezzata dal pubblico. Il volume allegato al film ripercorre per la prima volta la vicenda artistica e personale di questi due importanti protagonisti della cinematografia europea del muto, che insieme realizzarono numerosi film di successo.


Der Kilometerfresser. Il Macinachilometri

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Un appuntamento imperdibile per rivivere le imprese di un eroico motociclista. Un uomo in sella a una Norton dell'epoca, 6000 chilometri, le città e i paesaggi dell'Europa centrale: sono questi i protagonisti del film moto-turistico sulle imprese di Ernst Ganauser che, per scommessa, attraversa l'Europa dell'epoca in pochi giorni. Lucerna, 1924. Il motociclista parte per una sfida quasi impossibile. La macchina da presa lo segue dalla Svizzera a Vienna in un viaggio straordinario che fa rivivere davanti ai nostri occhi paesaggi, volti, città e località dell'Europa di inizio Novecento. La pubblicazione allegata al film ci regala, accanto al resoconto del viaggio, testimonianze uniche su folklore, feste e tradizioni popolari, in un affascinante viaggio nel passato e nella cultura, non solo cinematografica, di un'epoca.


Luis Trenker. Figliol prodigo

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Personaggio poliedrico, Trenker ha vissuto 97 anni intensissimi, durante i quali si è fatto conoscere e apprezzare come guida alpina, maestro di sci, scalatore, architetto, attore, regista, scrittore, ma anche faccendiere, violinista, pittore. Non eccelse in tutti gli ambiti dove la sua veemente passione lo portò ad operare, ma sicuramente i risultati furono sempre apprezzabili. Nato a Ortisei in Val Gardena nel 1892, era figlio di una terra diventata italiana dopo la guerra del 1915-18 e dovette destreggiarsi tra la Berlino nazista e la Roma fascista, ma non allentò mai i profondi legami che lo univano alla valle natia. Questo documentario si propone di indagare sull’impatto di Trenker sulla settima arte ma, soprattutto, sul perché un personaggio di tale levatura artistica sia oggi quasi marginale nell’immaginario collettivo, anche per la gente della sua terra: l’Alto Adige.