Prigioniera (con cornice)
Torso di donna con la testa piegata indietro, la pettinatura squadrata e una corda legata attorno al seno, seduta su un piedistallo piatto con cornice.
- Denominazione oggetto:
- plastica
- Numero d'inventario:
- 157878
- Autore:
- Muss, Guido Anton
- Collezione:
- Guido Anton Muss
- Data:
- 1998
- Materiale:
- bronzo
- Tecnica:
- fuso (in uno stampo), lucidato
- Istituzione:
- Ufficio provinciale Patrimonio
- Dimensioni:
- altezza 42 cm, base larghezza 16 cm, profondità 19 cm
- Parola chiave:
- figurativo
- Note storico-critiche:
-
Prigioniera
Il tema era già stato proposto dall’artista nel 1970, realizzandolo in gesso, mentre questa versione del 1998 è in bronzo. La donna con il volto quasi capovolto all’indietro, e completa del suo solo busto, è caratterizzata da un doppio filo di corda che la cinge all’altezza del seno e la stringe nelle spalle ancora senza braccia. L’idea della prigione è data dunque dal solo dettaglio del canapo e dal disperato tentativo di slegarsi che il corpo compie e che si somma nell’allungamento del collo e nel movimento del capo; ma, l’inesistente tensione muscolare del grembo e del torace, trattiene la donna in una sorta di immobilità tale che non ne siano deturpate o svilite le membra: è così che Muss incarna “la nobile semplicità e la quieta grandezza” che Winckelmann sul finire del XVIII secolo, indicava come l’unica via per fare grande la scultura.
(Danila Serafini, in: Guido Anton Muss, L’autra mesa pert, Die andere Hälfte, l’altra metà, Catalogo per la mostra temporanea, settembre-ottobre 2002, Museum Ladin – Ćiastel de Tor, San Martino in Val Badia, p. 48)
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