- Denominazione oggetto:
- disegno (arte)
- Numero d'inventario:
- 255457
- Autore:
- Peintner, Elmar
- Collezione:
- Acquisto di opere d'arte, Ripartizione Cultura Tedesca
- Data:
- 2016
- Materiale:
- matita, tela
- Tecnica:
- disegnato
- Istituzione:
- Ufficio provinciale Patrimonio
- Dimensioni:
- altezza 140 cm, larghezza 90 cm, con cornice altezza 145 cm, larghezza 95 cm, profondità 4 cm
- Parola chiave:
- paesaggio
- Note storico-critiche:
-
Elmar Peintner è un disegnatore, un osservatore della natura che disperde la realtà nella veridicità del vedere. Al centro del suo lavoro ci sono i paesaggi montani, impossibili da localizzare data l’assenza del titolo. Con linee sottili e precise, la matita crea roccia e natura, montagne che, con il loro gelido fascino, diventano una metafora. Comunicano di essersi ritirate in un altro mondo, un mondo spirituale. Non si può aver fiducia della realtà, e il suo pallore è irreale. L’uomo è il grande assente nelle montagne disegnate dall’artista, perché i monti superano la realtà e hanno un effetto trascendentale. Strutture microscopiche riducono i paesaggi montani all’elementare: pietra, neve, grigio, bianco e silenzio. (Eva Gratl, in „Arbeiten. Lavori in corso II”, Bolzano 2020, p. 176)
Elmar Peintner appartiene oggi alla classe degli artisti austriaci contemporanei noti a livello internazionale. Gli inviti a partecipare ad esposizioni e mostre in tutta l’Austria, l’Europa e oltreoceano nonché i premi conferitigli dalla Biennali internazionali della Grafica costituiscono una riprova del sempre crescente grado di notorietà di questo artista.
In tutte le sue opere Peintner si rivela un silenzioso osservatore della natura e dell’uomo in quanto tale oltre che un artista per il quale il disegno e la pittura lasciano costantemente trasparire il profilo delle strutture e guardare oltre le semplici forme esteriori assunte dalla natura e proprie dell’essere umano. Le sue “indagini microcosmiche sulla forma” (Magdalena Hörmann) costituiscono sempre anche parte di un avvenimento più grande implicante molte situazioni di vita ed esperienze proprio come il suo modo di confrontarsi con l’essere umano in maniera precisa ed osservando con grande acutezza e possono per contro venire interpretate come metafore di una natura continuamente mutevole. Ne consegue che al centro delle sue opere non vi è la riproduzione fedele della natura, bensì il tentativo di oltrepassare il realismo delle microstrutture della realtà naturale per inoltrarsi nella struttura fisica e psichica dell’uomo. (Günther Dankl, da: Elmar Peintner. Sichtbarkeit – Unsichtbarkeit – Wirklichkeit (Visibilità – Invisibilità – Realtà), Innsbruck 2001)
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