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Ohne Titel II (Hirschkäfer)

Cervo volante, dalla serie „Ich spür ein Tier“, parte di un duo. Sono raffigurati la testa con le tenaglie di un coleottero nonché una gamba. Sul retro firmato e datato?

Denominazione oggetto:
dipinto
Numero d'inventario:
239744
Autore:
Laner, Annemarie
Collezione:
Acquisto di opere d'arte, Ripartizione Cultura Tedesca
Data:
2011
Materiale:
colore ad olio, tela
Tecnica:
dipinto
Istituzione:
Ufficio provinciale Patrimonio
Dimensioni:
altezza 190 cm, larghezza 150 cm
Parola chiave:
figurativo
Note storico-critiche:
Le raffigurazioni di animali sono uno tra i motivi più antichi nella storia dell’arte. Gli animali rivestono un ruolo centrale nel lavoro di Annemarie Laner. Nel ciclo di opere “Ich spür ein Tier” (sento un’animale), l’artista si concentra su un ricco repertorio di figure animali ed esseri ibridi, tra cui 300 motivi su pagine ingiallite di un libro di antiquariato: un supporto per immagini con una patina per un soggetto di valore storico, secondo la lunga tradizione di questa trasversale tematica storico-culturale. I disegni, come anche gli altri formati della serie, non si occupano di simbolismo tradizionale, ma trattano a livello spontaneo l’essere animale come superficie di proiezione individuale del misterioso e dell’insondabile nella propria (animale) esistenza. (Marion Piffer Damiani, in „Arbeiten. Lavori in corso II”, Bolzano 2020, p. 124)

Oltre ad essere un motivo ricorrente, nelle opere di Annemarie Laner gli animali svolgono una funzione altrettanto determinante quanto il ricorso agli elementi scritturali. Quello con gli animali, infatti, è un confronto intenso che emerge con chiarezza fin dai cicli realizzati negli anni di studio. Nella serie di opere “Ich spür ein Tier” (sento un animale) l’artista evoca con linee instabili delle forme animali sotto forma di ibridi mitici, demoni e figure fiabesche. […]
Raffigurati su pagine di libri o su stoffa, con pennellate larghe e con un colore nero e pastoso, già di primo acchito questi animali non appaiono come illustrazioni zoologiche, ma piuttosto come piccoli esseri in carne ed ossa che evocano chimere anonime dalla fanciullezza, spettri notturni e demoni del subconscio. (Heinrich Schwazer, in: http://kultur-online.net, 2011)

 

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