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MANKCO

Piccolo pannello di truciolato impiallacciato con sette paia di gambe ritagliate da riviste incollate e in mezzo la scritta "MANKCO". In basso in mezzo firma d’autore e data con penna nera: "MSch73". Senza cornice.

Denominazione oggetto:
collage
Numero d'inventario:
234816
Autore:
Schönweger, Matthias
Collezione:
Acquisto di opere d'arte, Ripartizione Cultura Tedesca
Data:
1973
Materiale:
carta, legno
Tecnica:
tagliato, incollato (Collage)
Istituzione:
Ufficio provinciale Patrimonio
Dimensioni:
altezza 18.5 cm, larghezza 20 cm, profondità 2 cm
Parola chiave:
figurativo
Note storico-critiche:
Matthias Schönweger è un autore, artista visivo e performer che si muove liberamente tra i confini delle diverse discipline: tutti gli aspetti della sua opera artistica sono pervasi dall’elemento linguistico. Giochi di parole, onomatopea, polisemia sono fonte d’ispirazione per i suoi disegni e collage. Oltre ai giochi linguistici, gli artifici delle sue astute invenzioni di immagini comprendono anche l’appropriazione, la citazione e il kitsch, dando vita a un modo gioioso di trattare argomenti e linguaggi formali. È un gioco libero nel campo minato tra cultura popolare e simbolismo, raffinato e pacchiano, concettuale e istintivo... E ancora tra sovversione ed espressione di sé - personale, anti-accademico e lontano da tutte le superfici levigate. (Marion Piffer Damiani, in „Arbeiten. Lavori in corso II”, Bolzano 2020, p. 210)

Che genere di artista è Matthias Schönweger? Uno di quelli che prende tutto e lo trasforma in qualcosa di meglio. Schönweger colleziona tutto ciò che solitamente viene considerato inutile. Non lo fa per il gusto di collezionismo […] ma perchè dai reperti riaffiora tutto ciò che la cultura del quotidiano ha da offrire in termini di low culture, kitsch e trash: qui c’è ancora qualcosa. […]
Nel suo intimo Schönweger è un artista concettuale. Uno che porta avanti in maniera rigorosa l’impostazione artistica della conceptual art in tutte le espressioni artistiche di natura linguistica e collega fra loro materiali disparati in maniera poetica. Da distorsioni di parole, assonanze e rime nascono immagini linguistiche e metafore. La lingua è sempre l’algoritmo. Schönweger non fa distinzione fra realtà e finzione, umorismo e tragedia, ieri e oggi, arte e vita. Tutto è legato a tutto e sta in relazione reciproca. […] (Heinrich Schwazer, Die Neue Südtiroler Tageszeitung, giugno 2014)

[…] Per Schönweger la remix and sample culture della generazione di Google e Facebook è sempre stata un elemento della sua esperienza di risveglio. Il suo rapporto con il sampling è più appassionato, umoristico e in fondo anche più serio rispetto ai montaggi della cultura DJ. L’artista inserisce collage, disegni scritturali e disegni a matita sottile, spesso di carattere erotico, erigendo un monumento all’istinto primordiale da cui scaturiscono i suoi lavori. Schönweger è e rimane il capostipite degli edonisti e dei modesti, l’eterno chierichetto che amministra la propria vita, l’amante dei giochi di parole, l’artista dell’alfabeto, il raccoglitore perdigiorno, lo Spin-Doctor dell’ars vivendi, che tesse il sogno avanguardistico dell’annullamento dell’arte nella vita. (Heinrich Schwazer, Die Neue Südtiroler Tageszeitung, 1° aprile 2012)

 

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