Lo scultore
Ritratto frontale del marito di Tullia Socin, Enrico Carmassi, con una sua opera sullo sfondo. La figura è resa medianteuna scomposizione delle masse volumetriche che richiama il linguaggio cubista.
Opera firmata in basso a destra e inserita in un'ampia cornice bicroma, bianca e dorata.
- Denominazione oggetto:
- dipinto
- Numero d'inventario:
- D-179
- Autore:
- Socin, Tullia
- Data:
- 1947
- Materiale:
- olio
- Tecnica:
- dipinto (olio)
- Istituzione:
- Fondazione Socin
- Dimensioni:
- altezza 67 cm, larghezza 57 cm, Con cornice altezza 86 cm, Con cornice larghezza 76 cm
- Note storico-critiche:
- Il ritratto su tavola è stato realizzato - stando alla datazione indicata da Maria Pia Socin e coerente con le opere coeve di Tullia Socin - nel 1947 e ci propone la figura dello scultore Enrico Carmassi resa nelle forme tipiche del neocubismo. In questa fase Socin accosta ampie campiture di colore, neutre come nel caso del ritratto del marito, più accese in altre opere, guardando appunto ai precedenti di Braque e Picasso. Immutati restano, rispetto agli anni della prima attività, i soggetti prediletti, ovvero i ritratti, i paesaggi e le nature morte. Tullia Socin conosce lo scultore Enrico Carmassi nel 1933 in occasione della partecipazione alla prima edizione del Premio del Golfo, prestigioso concorso spezzino che ha fra i primi sostenitori, fra gli altri, Filippo Tommaso Marinetti, Renato Righetti, Enrico Prampolini e Fillia. Carmassi era all'epoca una delle figure di spicco della scena artistica della città ligure, autore anche di importanti opere pubbliche. Fra lo scultore e la pittrice bolzanina nasce presto un'amicizia che porterà Tullia Socin a soggiornare a più riprese, a partire dal 1934, a La Spezia, presso l'abitazione di Carmassi e della sua famiglia. Il legame fra i due artisti si farà più profondo e, dopo una decennale conoscenza, si sposeranno a Bolzano nel 1944.
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