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Giovani italiane

Gruppo di giovani fanciulle a figura intera. Una è raffigurata di spalle, una intenta ad allacciarsi la scarpa, un'altra tende un arco e la quarta compie un esercizio alla spalliera. L'opera è firmata con il cognome dell'autrice in basso a sinistra.

Denominazione oggetto:
dipinto
Numero d'inventario:
D-016
Autore:
Socin, Tullia
Data:
1937
Tecnica:
dipinto (olio)
Istituzione:
Fondazione Socin
Dimensioni:
altezza 197.5 cm, larghezza 123.5 cm
Note storico-critiche:
Il regime fascista aveva ideato il sistema delle Esposizioni Sindacali d'Arte, territorialmente e gerarchicamente organizzate. Esistevano pertanto le Esposizioni Provinciali, le Esposizioni Interprovinciali (o Regionali), quelle Interregionali e, al livello più alto, le Nazionali. Un artista invitato o accettato ad una Sindacale Provinciale poteva via via esporre a quelle di maggior rilevanza se considerato meritevole. A partire dai primi anni '30 Tullia Socin espone regolarmente alle principali Mostre Sindacali in ambito sia locale che nazionale, e nel 1938 presenta "Giovani Italiane", assieme a "Il Legionario", alla VII Biennale di Bolzano. L'opera, dalla salda costruzione formale, rappresenta un gruppo di ragazze intente in esercizi ginnici; il coinvolgimento delle giovani generazioni, tanto attraverso il controllo dell'istruzione quanto con l'organizzazione di iniziative parascolastiche e gruppi sportivi ricopriva infatti un ruolo fondamentale nel processo di indottrinamento politico. La produzione di carattere propagandistico, pur restando un aspetto minoritario nel lavoro di Tullia Socin, rappresenta un interessante caso di studio relativo alle politiche culturali adottate dal regime negli anni di "fascistizzazione" e italianizzazione forzata del territorio, in cui le biennali idealte dal nazionalista trentino Ettore Tolomei ricoprivano un ruolo centrale, iscrivendosi all'interno del più ampio dibattito sull'ingerenza statale nell'ambito culturale che porterà anche alla istituzione del Premio Cremona nel 1939, ideato da Roberto Farinacci al fine di istituire un'arte di regime.

 

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