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Opera su cartoncino con le impronte di ventre e seno dell'artista (parti connesse alla figura della donna-madre) accompagnate da un collage dell’alfabeto scritto a mano che punta sulla riformulazione della relazione tra donna e linguaggio. Dal 1976 Marcucci usa l’impronta del suo corpo che accompagna spesso con inserti e scritte.
L’opera era presente nella storica mostra "Materializzazione del linguaggio", curata da Mirella Bentivoglio nel 1978 presso Magazzini del Sale in occasione della Biennale di Venezia.

Quest'opera è parte del progetto vincitore dell’avviso pubblico PAC2022/23 - Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.

Denominazione oggetto:
grafica
Numero d'inventario:
2464
Autore:
Marcucci, Lucia; Marcucci, Lucia
Collezione:
Collezione Museion
Data:
1977
Materiale:
colore acrilico, carta, cartoncino
Tecnica:
premuto, disegnato, scritto, incollato (Collage)
Istituzione:
Fondazione MUSEION. Museo d'arte moderna e contemporanea Bolzano
Dimensioni:
opera altezza 70 cm, opera larghezza 50 cm, cornice altezza 84.5 cm, cornice larghezza 64.6 cm, cornice profondità 2 cm
Parola chiave:
Poesia Visiva
Note storico-critiche:
Lucia Marcucci (Firenze, 1933) inizia a dedicarsi alla poesia attraverso la tecnica del collage verso la fine degli anni ’50. Nel corso degli anni ‘60 entra a far parte del “Gruppo ’70” assieme a Eugenio Miccini, Luciano Ori, Lamberto Pignotti, Antonio Bueno e in seguito Ketty La Rocca. Il doppio codice verbo-visivo è utilizzato da Marcucci secondo una coesione tra parola ed immagine dal risultato provocatorio e dissacrante, spesso con messaggi tratti dalla terminologia dei balloons dei comics, che costituiscono una versione originale dalle linee programmatiche del collettivo. Quando questo si scioglie nel 1968, Marcucci insieme ad altri poeti visivi, fonda il “Gruppo Internazionale di Poesia Visiva”. Da qui prosegue la propria ricerca artistica con tematiche maggiormente autonome e indipendenti. Nella produzione degli ultimi anni Marcucci utilizza, oltre al collage e al digitale anche le immagini pubblicitarie tratte dai manifesti pubblici.
(https://luciamarcucci.com)

 

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