Horizon #3
Dittico dal ciclo “It Happens Between Horizons”. Sovrapposizione di interni in colori attenuati. Fotografia analogica, modificata poi a computer. Sul retro note sull’opera e firma d’autore scritte a mano con pennarello nero nonché 2 etichette adesive con informazioni sull’opera e sull’artista.
- Denominazione oggetto:
- fotografia
- Numero d'inventario:
- 248379
- Autore:
- Lamonaca, Giancarlo
- Collezione:
- Acquisto di opere d'arte, Ripartizione Cultura Tedesca
- Data:
- 2009
- Materiale:
- carta fotosensibile, alluminio, vetro acrilico
- Tecnica:
- fotografato (fotografia a colori), stampato (stampa a colori)
- Istituzione:
- Ufficio provinciale Patrimonio
- Dimensioni:
- à altezza 110 cm, larghezza 110 cm, installato altezza 110 cm, larghezza 225 cm, profondità 3 cm
- Parola chiave:
- altro
- Note storico-critiche:
-
Nella sua opera fotografica, Giancarlo Lamonaca si occupa di situazioni spazio-temporali. L’artista sovrappone o crea dissolvenze con il materiale visivo che trova in natura e nei contesti architettonici. A seconda delle sue esigenze, scatta foto con diversi tipi di fotocamere, per ottenere fotografie che vanno dal grande al medio e al piccolo formato, sia analogiche, sia digitali. In questo modo, crea un mondo complesso di indefinibili situazioni spaziali e temporali, spingendo la nostra percezione ai limiti delle sue possibilità. (Sabine Gamper, in „Arbeiten. Lavori in corso II”, Bolzano 2020, p. 122)
Le fotografie di Lamonaca, scattate con un apparecchio analogico e poi trasferite su computer, e qui elaborate in modo da diventare qualcosa di diverso, di stratificato, di astratto, non hanno intenti narrativi forti. Si colgono frammenti di fili spinati, rovine di muri, strutture abbandonate, ambienti squallidi nella loro trascuratezza. […] Lamonaca lavora affidandosi alle suggestioni dell’immagine che, ormai staccata dalla realtà, dal suo referente concreto, diventa segno e elemento formale, imbevuto però dell’alone evocativo che sempre il passato suscita in noi, esseri legati al passare del tempo con malinconica rassegnazione.
È interessante notare che se quando dipinge Lamonaca può essere anche molto legato e condizionato da una visione della realtà molto precisa, molto riconoscibile, quasi ‘fotorealista’, quando utilizza l’apparecchio fotografico, al contrario, ne ricerca e privilegia le possibilità di suggestione visiva, più che di documento.
Gli orizzonti, mi sembra, preferisce varcarli piuttosto che considerarli dei limiti o dei punti fermi. E invita il fruitore a fare lo stesso." (Monica Dematté, Vigolo Vattaro, 3 maggio 2009)
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