News
Provincia al lavoro sull'integrazione delle pensioni più basse
La prestazione prevista è in fase di definizione assieme ai patronati e ai Caf. La base giuridica sarà stabilita nella legge di bilancio.
BOLZANO (USP). Per sostenere gli anziani che percepiscono una pensione bassa, la Provincia sta lavorando a una prestazione assistenziale integrativa. Una prima proposta prevede che ne abbiano diritto i pensionati, coloro che percepiscono una pensione per invalidità civile oppure una pensione o assegno sociale di imprto lordo massimo inferiore a 1.000 euro e di età superiore a 65 anni e con un ISEE inferiore a 20.000 euro. L'attuale proposta prevede che gli aventi diritto ricevano un contributo annuale che integri quanto già da loro percepito fino al raggiungimento di un tetto massimo di 1.000 euro mensili lordi. Il quadro giuridico per questo sarà definito nella legge di bilancio 2025. Il presidente della Provincia Arno Kompatscher e l'assessora alla Coesione sociale Rosmarie Pamer concordano sul fatto che l'obiettivo è quello di introdurre un sussidio che raggiunga gli anziani che attualmente faticano ad arrivare a fine mese. Oggi pomeriggio (29 novembre), insieme al segretario generale Eros Magnago, alla direttrice di Dipartimento Michela Morandini, alla direttrice dell'Ufficio competente Brigitte Waldner e al direttore dell'ASSE Eugenio Bizzotto, hanno presentato il progetto ai rappresentanti dei sindacati, dei patronati e dei Centri di assistenza fiscale (CAF).
I partecipanti hanno formulato diversi suggerimenti, per cui i dettagli tecnici della prestazione e la sua implementazione saranno ora elaborati da un gruppo di lavoro. Questo dovrebbe comprendere rappresentanti dei patronati e dei CAF, dell'INPS e della Provincia. “Siamo consapevoli che abbiamo bisogno di una misura che ci permetta di agire rapidamente. Questo sarà sicuramente attuato”, ha sottolineato il presidente Kompatscher durante l'incontro. Anche per l'assessora alla Coesione sociale Pamer si tratta di un'importante misura di sostegno: “Abbiamo il dovere sociale di sostenere soprattutto gli anziani. Insieme ai patronati e al CAF, stiamo lavorando per garantire che questo intervento raggiunga le persone in modo tempestivo e diretto”.
ASP/ck/mdg