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#primotempo dell'assessore Achammer - l'Integrazione (3/3)
Accordo sull’integrazione: la convivenza ha bisogno di regole e può essere realizzata sono nella comprensione reciproca.
Per quanto riguarda la tematica dell’integrazione era presente alla conferenza stampa odierna Mamadou Gaye, membro della Consulta provinciale per l’integrazione, mediatore interculturale e presidente dell’associazione Porte Aperte/Verein Offene Türen.
Nel suo intervento Gaye ha definito l’integrazione un processo complesso che proprio per questa ragione richiede l’elaborazione di un progetto affinché vi siano per tutti regole riconosciute e condivise.
L’Accordo sull’integrazione, approvato pochi giorni fa dalla Consulta provinciale per l’integrazione, tocca tutti gli aspetti della vita delle persone che vivono in Alto Adige, anche naturalmente di coloro che vi sono immigrati. Un aspetto particolarmente importante secondo il mediatore interculturale è rappresentato dalla guida per i responsabili comunali per il settore dell’integrazione ed il sostegno all’apprendimento linguistico.
Per la prima volta l’Accordo considera la migrazione come un fenomeno che non riguarda solamente i migranti ma anche la popolazione locale. A suo avviso un aspetto negativo è stato rappresentato dallo scarso coinvolgimento delle associazioni degli immigrati nell’elaborazione del documento. A suo avviso la tematica dei profughi e la collaborazione con l’Assessorato alle politiche sociali avrebbero dovuto trovare una maggiore considerazione.
Per quanto riguarda il futuro Mamadou Gaye ha auspicato un maggior coinvolgimento dei migranti nei temi che li riguardano direttamente ed una maggiore consapevolezza da parte di tutti che la migrazione è un processo che presuppone una responsabilizzazione sia da parte dei migranti che della popolazione autoctona.
“Purtroppo molti pensano che i migranti vivano a carico della mano pubblica” ha aggiunto Gaye “ma autorevoli studi affermano che ciò non corrisponde al vero. I migranti versano alla società tasse e contributi in misura maggiore rispetto alle prestazioni sociali che ricevono”.
Un altro aspetto importante è rappresentato, secondo il mediatore interculturale, dall’urgenza che l’Osservatorio contro la discriminazione, insediato presso il Consiglio provinciale, trovi finalmente attuazione ed analogamente che vengano definite le norme di attuazione riguardanti la mediazione interculturale.
Da parte sua l’assessore Achammer ha sottolineato che “L’aggravarsi della discussione pubblica a cui oggi assistiamo in Europa rappresenta un vero e proprio veleno per la convivenza. Per questa ragione la politica deve prendere una posizione chiara e controbattere in maniera chiara tutte le affermazioni che vanno contro la pacifica convivenza”.
Uno strumento importante per l’integrazione secondo l’assessore è rappresentato dall’apprendimento linguistico. Nella seconda metà della legislatura, secondo Achammer, ci si dovrà impegnare maggiormente a favore dell’integrazione.
Secondo Achammer l’obiettivo prioritario per l’immediato futuro è rappresentato dalla realizzazione pratica del Patto per l’integrazione che dovrà vedere coinvolti, in egual misura, la popolazione residente e le associazioni degli immigrati.
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FG
Bilancio di metà legislatura: Achammer elenca quanto fatto e indica i futuri obiettivi
L'Assessore Achammer spiega le priorità dei processi di integrazione
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