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Rientro dei capitali, la Provincia riceverà quanto le spetta

La norma sul rientro dei capitali non è stata impugnata in quanto non rappresenta riserva all’erario e dunque non sottrae risorse fiscali alle autonomie.

Sta facendo discutere, in questi giorni, la questione della cosiddetta voluntary disclosure, ovvero la legge sul rientro dei capitali che consente di regolarizzare le attività detenute all'estero in violazione delle norme fiscali versando le imposte dovute con abbattimento delle sanzioni. Sul tema interviene il presidente altoatesino, Arno Kompatscher, il quale precisa che “Bolzano e Trento non hanno impugnato la norma statale per la semplice ragione che non rappresenta una riserva all’erario, e dunque non sottrae risorse all’autonomia. Su questo punto – aggiunge Kompatscher – le norme statutarie e gli accordi che regolano il finanziamento dell’autonomia sono chiari”.

Secondo le prime stime effettuate, il rientro dei capitali di competenza altoatesina ammonterebbero a circa 97 milioni di euro, per i quali è prevista la creazione di un gettito fiscale a favore delle casse provinciali che si aggira attorno ai 10-12 milioni di euro. “A differenza di quanto apparso su alcuni organi di informazione – sottolinea il Landeshauptmann – si tratta di fondi che non perderemo, come peraltro già ampiamente spiegato in alcune risposte ad interrogazioni in Consiglio provinciale”. A sostegno di questa tesi arriva anche il recente pronunciamento della Corte Costituzionale sul ricorso presentato dalla Valle d’Aosta: nella sentenza del massimo organo di garanzia costituzionale si sottolinea infatti che le riserve all’erario si possono formare solo sui nuovi tributi o sulla maggiorazione di quelli esistenti, mentre la tassazione dei capitali rientrati rientra nel campo dei tributi ordinari.

“Se il Ministero dell’economia e delle finanze – conclude Arno Kompatscher – la pensa in maniera diversa ed emetterà un decreto ad hoc sui criteri di riparto sul territorio nazionale delle somme incassate dal rientro di capitali, noi impugneremo il provvedimento di fronte al Tar del Lazio. E dalla nostra parte avremmo proprio la sentenza della Corte Costituzionale che si esprime in maniera chiara sull’argomento”.

mb