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Qualità dell'aria: resi noti i dati riferiti al 2015

Per le condizioni meteo nel 2015 si sono registrate criticità per l'ozono. Permangono i superamenti dei valori medi annuali per il biossido di azoto. Assessore Theiner: fare il possibile per attuare programma "KlimaLand 2050". Per interventi sull'A22, in vista progetto europeo BrennerLEC e possibile introduzione eurovignetta. Nuova stazione di misura sulla MeBo a Terlano.

Qualità dell'aria: resi noti i dati riferiti al 2015 (FOTO: USP/M.Pichler)

Intervenire per migliorare la qualità dell’aria significa migliorare la salute della popolazione e fare prevenzione, ha detto l’assessore provinciale all'ambiente Richard Theiner presentando oggi, 10 marzo, i dati della qualità dell'aria riferiti al 2015. Un impegno che vede già da molti anni una collaborazione esemplare tra i Comuni e la Provincia, ma anche con le associazioni economiche e quelle ambientaliste. Questa mattina, 10 marzo, presso l'Agenzia provinciale per l'ambiente si è riunito lo specifico gruppo tecnico di lavoro per scambiare informazioni e discutere le misure.

Le misure per migliorare la qualità dell’aria devono essere decise sulla base di dati scientifici, con una applicazione mirata nei settori in cui possono produrre gli effetti voluti. Questo è il nostro modo di procedere sia nella problematica delle polveri sottili che nelle misure per il contenimento delle emissioni di biossido di azoto. In tema di polveri fini la causa va ricercata in prevalenza nel riscaldamento a legna, per il biossido di azoto l’origine principale è il traffico.

I dati 2015 di misurazione dell’aria riflettono anche le particolari condizioni meteo dell’anno scorso. La calda estate 2015 è stata critica sul fronte dell’ozono: nei mesi di giugno, luglio e agosto sono state rilevate alte concentrazioni di ozono, soprattutto sul Corno del Renon e in Bassa Atesina, dove la soglia di informazione di 180 milligrammi per metro cubo è stata superata più volte. Come ha spiegato Luca Verdi, direttore del Laboratorio di Chimica fisica dell'Agenzia provinciale per l'ambiente, non essendo possibile attuare contromisure, l'unico provvedimento è quello di tenere tempestivamente informata la popolazione soprattutto per eitare l'esposizione alle persone maggiormente a rischio. 

A causa delle particolari condizioni climatiche, nel dicembre 2015 si è riproposto anche il problema delle polveri sottili (soprattutto nel Comune di Laces), mentre negli anni precedenti i valori delle polveri erano costantemente diminuiti. Non c’è stato nel 2015 un superamento del valore limite annuale (vale a dire che il valore di soglia giornaliero non è stato superato più di 35 volte), ma a questo aspetto bisogna dedicare un’attenzione particolare, perché le polveri sottili sono collegate con alte concentrazioni di benzo(a)pirene, una sostanza cancerogena.

Resta sempre attuale la problematica del biossido di azoto: si confermano in Alto Adige i superamenti dei valori medi annuali e nel 2015 i valori sono persino leggermente aumentati a causa delle condizioni meteo. Stiamo lavorando per affrontare la questione con diversi interventi. Theiner ha ricordato che la Giunta provinciale ha approvato già nel marzo 2014 un pacchetto di misure per la riduzione dell'inquinamento sul tratto altoatesino dell’A22, su cui è competente lo Stato, ma che malgrado riunioni tecniche a Roma e ripetute richieste al Governo non sono state ancora definite misure concrete. Se le misure vengono valutate positivamente dai Ministeri della Salute e dell'ambiente, che le ritengono esemplari anche per il resto d'Italia, perplessità permangono al Ministero dei Trasporti.

Inoltre, nel 2014 la Provincia di Bolzano assieme a Regioni e Province del Nord Italia ha sottoscritto l'Accordo "Bacino Padano" con misure per migliorare la qualità dell'aria. L'assessore Theiner ha spiegato, inoltre, che la Provincia ha presentato all’Unione Europea il progetto BrennerLEC (lower emissions corridor), assieme alla Provincia di Trento e alla Società Autobrennero Spa, per testare una gestione dinamica del traffico. Il progetto, come ha riferito l'assessore, dovrebbe essere approvato questa primavera. Le tratte interessate dalla sperimentazione in Alto Adige sono quelle tra Bolzano nord e Bolzano sud, Egna/Ora e San Michele, dove si studierà una regolazione dei limiti di velocità per ridurre le emissioni, in particolare gli ossidi di azoto. L'assessore ha ricordato che si tratta di misure a tutela della salute della popolazione ed anche a tutela dell'economia altoatesina; infatti, il turismo e l'agricoltura "vivono" di un ambiente pulito, come ha detto.

Avendo approvato nel 2011 il programma "KlimaLand 2050", come ha proseguito l'assessore, è necessario fare il possibile per attuarlo. Verifiche sulla sua implementazione avvengono ogni cinque anni a cura dell'Agenzia provinciale per l'ambiente. 

Theiner ha ricordato anche che il rinnovo della concessione all’Autobrennero offre la possibilità di introdurre l’eurovignetta e il principio secondo cui chi più inquina deve pagare di più. Inoltre la rilevazione di dati sul biossido di azoto sarà ampliata con la nuova stazione di misurazione direttamente lungo la MeBo che sarà allestita prossimamente nei pressi di Terlano, dove il traffico è maggiore, e affiancherà le misurazioni effettuate da anni a Gargazzone che sono rappresentative per i paesi circostanti.

I dati riferiti alla qualità dell'aria in Alto Adige nel 2015 sono stati illustrati nel dettaglio (vedi allegato) da Luca Verdi, direttore del Laboratorio di Chimica fisica dell'Agenzia provinciale per l'ambiente. Ha ricordato che le rilevazioni avvengono grazie a una rete di misura composta da 13 stazioni fisse, 5 mobili e 10 stazioni meteo. Vengono analizzati ben 353 parametri differenti Vi sono stazioni di misura mirate al traffico urbano, altre ad aree residenziali, altre a quelle rurali e stazioni meteo utili anche per simulazioni e proiezioni. Sia per quanto riguarda l'impiantistica che la tipologia i rilevamenti in Alto Adige rispettano gli standard UE e equivalgno a quelli condotti nelle regioni limitrofe. I dati sono sempre consultabili in tempo reale online sulla pagina web www.provincia.bz.it/aria

Georg Pichler, direttore dell'Ufficio Aria e Rumore dell'Agenzia provinciale per l'ambiente ha spiegato che il 50 per cento dell'Inquinamento da polveri sottili PM10 sia causato dal riscaldamento a legna con punte del 70 per cento nei territori rurali. La causa principale è l'uso improprio dei piccoli impianti di riscaldamento alimentati a legna.Su 90mila impianti di riscaldamento a legna, circa l'86 per cento sono di piccole dimensioni. I grandi impianti e gli impianti medi, con regolazione automatica, sono sottoposti a controlli annuali. Necessario, quindi, riscaldare correttamente e garantire una manutezione regolare degli impianti (vedi allegato).

File video e audio:

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SA

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Qualità dell'aria: resi noti i dati del 2015

L'Assessore Theiner sottolinea l'importanza degli interventi a tutela della qualità dell'aria.