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Prosegue il corso di base sul lavoro museale

Perché andiamo al museo? Cosa ci aspettiamo? Quali metodi della mediazione museale esistono? Quali tipologie di pubblico? Domande centrali con le quali si sono recentemente confrontati i partecipanti del corso formativo di base sul lavoro museale organizzato dalla Ripartizione provinciale Musei.

Le partecipanti al corso con le relatrici

Il pubblico dei musei e la questione di come svolgere al meglio il lavoro di mediazione sono stati il grande tema del corso formativo di base sul lavoro museale tenutosi lo scorso sabato 21 novembre al Museo Multscher e Museo civico di Vipiteno. Si tratta del secondo appuntamento del percorso formativo offerto quest'anno, dedicato ai compiti principali di un museo.

Ad accompagnare i partecipanti c'erano due esperte austriache del settore: Antonia Veitschegger, collaboratrice del team di mediazione del museo Joanneum di Graz, e Heiderose Hildebrand, pioniera del campo della mediazione e della pedagogia museale, cofondatrice del servizio pedagogico dei Musei federali a Vienna e ideatrice di numerosi metodi di mediazione.

A lei va attribuita, tra l'altro, l'elaborazione del metodo cosiddetto della "cesta cinese", ora rinominato in "canasta cubana", applicato in moltissimi musei anche all'estero: diversi oggetti o materiali quotidiani vengono sistemati in una cesta; la persona o il gruppo che visitano il museo e partecipano all'iniziativa di mediazione devono sceglierne uno usando il semplice tatto e associarlo poi a un oggetto della mostra, mettendolo vicino a esso.

Ciò avviene o in maniera lineare (perché gli oggetti sono fatti dello stesso materiale o sussiste un riferimento contenutistico diretto) o in modo puramente associativo. Il compito della mediazione museale consiste nella spiegazione dell'oggetto espositivo. Questo metodo può essere applicato a diversi gruppi di destinatari, stimola curiosità e partecipazione e non presuppone alcuna conoscenza.

Determinante nel rapporto col pubblico di un museo - queste le conclusioni della lezione di sabato scorso - è accogliere visitatrici e visitatori come ospiti e prenderli sul serio, coinvolgerli attivamente, stimolarli ma senza sovraccaricarli.

"Ogni museo è un luogo di incontro, un punto di ritrovo dove si trovano stimoli culturali e movimento, non si tratta quindi di semplice trasmissione del sapere," sottolinea Heiderose Hildebrand, "non c'è nessun ‘dovere' o ‘potere', nessuno ‘giusto' o ‘sbagliato'".

E per quanto concerne i bambini, la relatrice continua sostenendo che è importante lasciarli esplorare, scoprire e partecipare, meglio se con tutti i sensi. "Perché le emozioni e la curiosità sono i migliori presupposti per trasmettere il sapere," conclude Hildebrand.

In programma c'era anche naturalmente una visita guidata al museo insieme al conservatore Alexander Messner e l'esecuzione pratica del suddetto metodo della "canasta cubana".

Il corso formativo di base sul lavoro museale è un'offerta formativa orientata alla prassi destinata a collaboratrici e collaboratori dei musei dell'Alto Adige e frequentabile parallelamente all'attività lavorativa.

L'organizzazione è a cura della Ripartizione provinciale Musei sotto la guida della responsabile progetto Esther Erlacher. Tutte le informazioni a questo proposito sono disponibili sulla pagina web della ripartizione www.provincia.bz.it/musei.

FG

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