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Legge Omnibus: previsti adeguamenti alla legislazione sull'inclusione
Introdotte modifiche per terminologia uniforme e strutture a bassa soglia. L'assessora provinciale Pamer: “L'inclusione deve essere ulteriormente rafforzata, in tutti gli ambiti della vita”.
BOLZANO (USP). Le persone con disabilità devono poter partecipare a tutti gli aspetti della vita sociale. La legge provinciale sulla partecipazione e inclusione delle persone con disabilità (n. 7/2015), in vigore da 10 anni, ha per l’appunto lo scopo di promuovere e garantire pari opportunità alle persone con disabilità in tutti gli ambiti della vita. Nel disegno di legge omnibus recentemente approvato dalla Giunta provinciale, sono state apportate diverse modifiche a questa legge per adeguarla alle normative nazionali vigenti.
Queste riguardano in parte la terminologia: si stabilisce che i termini “disabilità” o “persona con disabilità” sostituiscano altri termini (come handicap, disabile o persona con abilità speciali) nel linguaggio usato dalla pubblica amministrazione.
Inoltre, il riconoscimento della disabilità grave sarà sostituito dall'identificazione di un bisogno di sostegno elevato o molto elevato. “L'emendamento mira a eliminare le discriminazioni concettuali esistenti e a introdurre termini definiti in modo uniforme”, afferma l’assessora provinciale alla Coesione sociale, Rosmarie Pamer. La quale ha, perciò, presentato le relative proposte di emendamento. “La legge sull'inclusione è un'importante base giuridica sulla quale negli ultimi dieci anni sono stati introdotti e ampliati molti miglioramenti per le persone con disabilità. Ora l'inclusione deve essere ulteriormente rafforzata, in modo che ogni membro della nostra società possa partecipare alla vita quotidiana in tutte le sue sfaccettature”, spiega l’assessora Pamer.
Con un'ulteriore modifica, la tipologia di servizi delle strutture a bassa soglia sarà ora sancita anche dalla legge. Bassa soglia significa che non esiste una procedura di ammissione: l'accesso è volontario e la frequenza non è a pagamento. Viene inoltre chiarito che le persone che lavorano in una struttura a bassa soglia hanno diritto a una retribuzione per il loro lavoro e sono coperte da un'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e la responsabilità civile. Attualmente in Alto Adige esistono sette servizi a bassa soglia: cinque punti di incontro per persone con disturbi mentali e due centri drop-in per persone con dipendenze.
ck/gm