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Banca dati nazionale al via: le strutture ricettive devono attivarsi

Gli esercizi turistici devono autenticarsi tramite il sito del Ministero del Turismo entro 60 giorni a far data dal 3 settembre per ottenere il CIN (Codice Identificativo Nazionale)

BOLZANO (USP). Il 3 settembre è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto che conferma l'attivazione della “Banca dati delle strutture ricettive e degli immobili destinati alle locazioni brevi” su tutto il territorio nazionale.

A partire da questa data, anche le strutture ricettive altoatesine avranno 60 giorni di tempo per accedere al database tramite il sito internet del Ministero del Turismo e autenticarsi tramite SPID o CIE (Carta d'Identità Elettronica) per ottenere il CIN (Codice Identificativo Nazionale). La regolamentazione riguarda strutture turistico-ricettive alberghiere o extra-alberghiere, di strutture per l'affitto di camere e appartamenti ammobiliati per vacanze e di strutture per l'alloggio definite come agriturismo.

Ogni titolare o gestore di una struttura ricettiva e di immobili per affitti brevi o con finalità turistiche è tenuto a dotarsi del Codice Identificativo Nazionale che dovrà essere esposto in modo visibile all'esterno delle strutture ricettive e degli immobili destinati ad accogliere turisti. Il CIN dovrà, inoltre, essere riportato in ogni inserzione pubblicitaria o comunicazione, indipendentemente da dove venga pubblicata.

Decorso il termine di 60 giorni dal 3 settembre, l'inosservanza dei suddetti obblighi comporterà sanzioni economiche ai sensi dell'art. 13-ter, comma 9, del D.L. 18/10/2023, n. 145. L'omissione del CIN può infatti comportare una multa che va da un minimo di 800 a un massimo di 8.000 euro, a seconda delle dimensioni della struttura o dell'immobile. La mancata esposizione e comunicazione del CIN prevede, invece, una multa da un minimo di 500 a un massimo di 5.000 euro, a seconda delle dimensioni della struttura o dell'immobile.

L'attività di verifica e vigilanza e l'applicazione delle sanzioni amministrative spettano al Comune competente attraverso le forze di polizia locale.


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pio/ses

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